Come muoversi nel mercato del lavoro oggi

[highlight]C’è crisi, è vero, ma spesso siamo noi a non saperci presentare alle aziende che cercano personale. Ecco qualche dritta.[/highlight]

Hai mandato centinaia di Cv ma non hai mai ricevuto una sola risposta? Ti candidi ovunque perché hai voglia di lavorare? Mi dispiace deluderti, ma hai completamente sbagliato l’approccio.

In questo articolo voglio spiegarti per quale motivo non riesci ad emergere dalla mole enorme di candidature che ogni azienda riceve – non ti deprimere, non è tutta colpa tua – e come fare per cambiare le cose.

[highlight]LEGGI ANCHE: Come scrivere un curriculum e quali errori evitare[/highlight]

Troppe nozioni, zero competenze

Il sistema scolastico italiano, dall’asilo nido fino all’Università, è costruito a misura di docente e dipendente pubblico, non di allievo, e questo ha provocato, e continua a provocare, danni enormi per il tessuto socio-economico del nostro malandato Paese.

Possiamo anche stare qui a dire che i giovani d’oggi non hanno voglia di fare niente, non s’impegnano e pensano solo allo smartphone e ad altre frivolezze, ma la realtà è un’altra: sono i docenti a non aver capito che con il passare degli anni l’audience è cambiata, e pensare di utilizzare gli stessi metodi d’insegnamento anno dopo anno non potrà che produrre indifferenza e zero risultati.

La cosa che fa arrabbiare di più è sentire il funzionario di turno parlare di cosa dovrebbe fare la scuola italiana, investire sulle nuove tecnologie, sulle lingue straniere, sui laboratori pratici, sul rapporto con il mondo del lavoro, tanto a chiacchiere siamo tutti bravi, poi quando si tratta di fare qualcosa di concreto nessuno si muove, a meno che non ci sia un tornaconto personale.

E diciamo anche basta alla scusa delle scarse risorse, dell’assenza della carta igienica e del gessetto per la lavagna. Nell’antica Grecia i discepoli seguivano i maestri nei boschi, e non mi sembra che non abbiano prodotto niente di nuovo o degno di nota solo perché non avevano una doppio velo per andare in bagno.

Non aspettarti niente dalla scuola, amplia i tuoi orizzonti, leggi molti libri, fai esperienze di lavoro, impara cose utili.

Ricordati che non sei nessuno

Questo concetto potrà apparire estremo, ma devi tatuartelo in testa, anche se è difficile da accettare. Lo so che credi di essere in gamba, capace, a scuola andavi bene, all’università ti sei laureato con il massimo dei voti; mi dispiace, ma non è importante. Per quanto tu sia stato bravo, al termine del percorso di studi non saprai fare assolutamente nulla di quello che il mercato del lavoro richiede in un professionista.

Non commettere l’errore di sentirti arrivato solo perché hai conseguito la laurea e sei diventato dottore, anche perché l’Italia è l’unico paese al Mondo dove si usa questo titolo, non te lo dimenticare.

Nei Paesi seri, puoi definirti dottore solo se hai completato il tuo Dottorato di Ricerca, il PhD.

Hai presente The Big Bang Theory? Ecco, tu sei come Howard, non hai un PhD quindi sei un semplice Mr. Wolowitz.

Laurearti in Ingegneria Gestionale non farà di te Marchionne, devi metterti nella condizione mentale di partire dal basso, perché tu non sei altro che uno junior, un apprendista, un tirocinante. Fattene una ragione, e se non vuoi ritrovarti a 30 anni a fare lo stage non retribuito ti consiglio di non fare lo studente per professione. Non te lo puoi più permettere oggi.

Durante il periodo dell’Università vai a lavorare, anche sottopagato, anche gratis, ma lavora. Almeno imparerai cosa significa stare in azienda e acquisirai competenze che il nostro sistema scolastico non è in grado di fornirti, nemmeno se frequenti il miglior Ateneo d’Italia.

Abbandona i luoghi comuni

Non so se te ne sei accorto, ma non viviamo più nell’Italia dell’ ‘800, quando per essere rispettato dovevi diventare avvocato, medico, sindaco o professore. Abbandona i luoghi comuni con i quali tutti noi siamo stati educati, ovvero che solo le professioni “tradizionali” garantiscono sicurezza economica e stabilità, perché non è più così.

In Italia gli avvocati sono così tanti che solo l’Ordine degli Avvocati di Roma è più grande di quello dell’intera Francia, ma pensi davvero che possa esserci lavoro a sufficienza per tutti? Prima di iscriverti a Giurisprudenza ti consiglio di cercare online le storie degli avvocati che, tartassati dalla burocrazia, sono stati costretti a rinunciare all’abilitazione.

Vuoi fare l’avvocato? Perfetto, ma almeno scegli di farlo in un settore nel quale la concorrenza è ancora bassa, perché se vuoi fare il civilista la vedo proprio dura.

Prima di scegliere cosa fare da grande studia il mercato del lavoro, perché le aziende non stanno aspettando te e le cose cambiano molto rapidamente, molto più velocemente di quanto possa impiegare tu a completare il tuo percorso di studi.

In sostanza, vai dove c’è richiesta di personale, non fare il percorso inverso. In caso contrario, non ti lamentare se nessuno ti vuole.

Distruggi il curriculum in formato europeo

Il formato europeo del cv è il male assoluto, fidati, e anche le Agenzie di Lavoro se ne stanno rendendo conto. È brutto, scomodo da compilare, non mette in risalto le competenze specifiche acquisite, standardizza e omologa la presentazione del candidato, spersonalizzandolo interamente.

Due ragazzi provienienti dalla stessa zona, della stessa età e con il medesimo titolo di studio appariranno esattamente identici, anche se in realtà sono molto diversi per indole, atteggiamento, esperienze di vita, qualità, pregi e difetti.

A meno che non sia espressamente richiesto, non ti presentare alle aziende con il Cv europeo, meglio seguire la struttura dei resume anglosassoni, dove vengono messe in risalto le skill che una persona possiede, e non sono previsti quei box dove tutti, ma proprio tutti, scriviamo “ottime doti relazioni, capacità di lavorare in gruppo, gestione dello stress e bla bla bla”.

Sono solo chiacchiere, un copia/incolla che si diffonde viralmente come una malattia e contagia tutti. Basta.

Il Cv è il tuo biglietto da visita, rendilo a tua immagine e somiglianza, e accompagnalo sempre con una lettera di presentazione che sia originale ed efficace.

Insomma, impara a venderti.

[highlight]LEGGI ANCHE: Come scrivere la lettera di presentazione in cinque passi[/highlight]

Devi buttare il sangue

Stai cercando un posto di lavoro tranquillo, dove fare le tue brave otto ore al giorno, 5 giorni a settimana? Se lo trovi, fammi uno squillo che arrivo subito.

Il posto di lavoro non esiste più, gli orari di lavoro sono solo a titolo indicativo, la gita fuori porta nel weekend è un retaggio anni ’80, lo stipendio fisso il 27 del mese è fantascienza. Il mondo è cambiato, nessuna azienda, fatta eccezione per pochi casi, può garantirti sicurezza a lungo termine, e non c’entra il tipo di contratto, puoi anche averne uno a tempo indeterminato, se l’azienda fallisce vai in mezzo alla strada anche tu.

Quindi, cambia approccio e mentalità, arriva in ufficio e lavora sodo, butta il sangue, raggiungi gli obiettivi, fai crescere l’azienda, se devi fare qualche ora in più perché c’è una scadenza da rispettare fallo, non ti preoccupare solo degli straordinari e dei premi di produzione.

Devi fare la differenza, altrimenti rimarrai solo un volto sfocato e sacrificabile.

Lo so cosa stai pensando, che ti ho dipinto uno scenario davvero inquietante, ma non è così brutto, credimi.

Lavorare vuol dire mettere la tua abilità al servizio di una causa o di un obiettivo, e se pensi che sia sufficiente un pezzo di carta da incorniciare e appendere alla parete vuol dire che non hai capito niente, ma proprio niente, di come funziona oggi il mondo del lavoro.

Datti una mossa, che nessuno ti sta aspettando.

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