La scommessa di Bill Gates contro Aids e povertà

[highlight] La sfida del creatore di Windows per ridurre il ciclo della povertà e del sottosviluppo entro il 2030 [/highlight]

L’attività di Bill Gates fondatore di Microsoft e creatore di Windows è cambiata dai tempi in cui “combatteva” con Steve Jobs ed Apple per il predominio del mercato dei personal computer.

Mettiamo quindi da parte l’immagine di uomo d’affari “senza scrupoli” pronto a tutto per affermare il suo strapotere tecnologico negli anni 90/200, poi ripresa anche dai Simpsons nell’episodio di Gates contro l’improbabile start up digitale di Homer e guardiamo invece a un Bill Gates diverso.

L’uomo più ricco al mondo (secondo Forbes) si è sempre dimostrato molto eclettico e sempre orientato a persegure obiettivi che non riguardassero solo gli affari e il suo portafogli (o almeno non direttamente)  ma che invece potessero essere rivolti alle persone più povere, finalità che persegue con la fondazione che porta il suo nome e quello della moglie Melinda.

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La Bill & Melinda Gates Foundation

La Fondazione creata nel gennaio del 2000 da Bill Gates e da sua moglie Melinda French ha un patrimonio di 38 miliardi di dollari ed è oggi considerata la fondazione più grande del mondo.

È attiva nella ricerca medica, nella lotta all’AIDS e alla malaria e per il miglioramento delle condizioni di vita nel terzo mondo e promuovere l’educazione.

Come molte attività del fondatore di Microsoft, anche la Gates Foundation è stata coinvolta in alcune polemiche circa i metodi utilizzati per perseguire i propri obiettivi. Infatti, nel 2007 fu coinvolta in un’inchiesta giornalistica del Los Angeles Times che la accusava di partecipazioni e investimenti in aziende petrolifere tra le maggiori responsabili delle malattie respiratorie per i bambini nel terzo mondo con oltre 423 milioni di dollari. Inoltre l’impegno per la diffusione di farmaci contrastava con gli investimenti in varie società farmaceutiche, alcune accusate di fare cartello sui prezzi dei medicinali contro l’Aids. Di contro le spese in vaccini ammontavano “solo” a 218 milioni.
Si tratta di cifre astronomiche che mostrano solo in parte la dimensione di quello che è considerato il gigante delle fondazioni benefiche.

La scelta della Fondazione fu giustificata da Monica Harrington, al tempo manager della società di investimenti che gestiva il patrimonio dei Gates, come l’intenzione di mantenere separate le attività di beneficenza dalle iniziative atte a far fruttare il patrimonio in società esterne, sulle cui attività la fondazione non voleva sindacare.

Le lettere di Gates

Ogni anno Bill Gates aggiorna i risultati e gli obiettivi della fondazione con una lettera ai soci e ai donatori in cui fa un resoconto delle attività e pone gli obiettivi per il prossimo futuro. Vista la potenza economica e politica dell’uomo più ricco al mondo, si può solo immaginare quanto sia importante la sua influenza nel mondo della cooperazione nella lotta contro la povertà.

La grande scommessa per il 2030

Nella lettera del 2015 Gates lancia l’obiettivo da raggiungere entro il 2030, quello cioè di rompere il ciclo della povertà estrema attraverso alcune misure e iniziative da intraprendere.
Lo slogan è d’impatto e tale da attrarre ancora più attenzione sulla fondazione:

[quote]Possiamo rompere il ciclo della povertà  con l’introduzione di nuovi e semplici elementi, come il mobile banking, più vaccini, e diverse tecnologie agricole. [/quote]

Lotta all’Aids

La lotta all’Hiv rappresenta un altro dei principali obiettivi della fondazione che sta dando risultati incoraggianti con la riduzione dei casi.
Bill Gates ha anche annunciato al World economic forum che un vaccino contro l’Aids e la Malaria è quasi pronto ribadendo però che la lotta contro queste malattie non si riduce solo  ai vaccini.

[quote]Anche quando avremo i vaccini e i medicinali necessari, non vorrà dire che la lotta contro l’Aids e la malaria sarà terminata però, stiamo lavorando per fare in modo che entro quindici anni le cure saranno pronte e ci permetteranno di ridurre queste malattie del 95-100% [/quote]

[highlight]LEGGI ANCHE: Testato con successo il vaccino anti HIV sviluppato in Italia[/highlight]

Dimezzamento della mortalità infantile

L’analisi di Bill Gates si sofferma sul lavoro svolto e sui risultati che si stanno ottenendo anche circa la mortalità infantile. Se nel 1990 un bambino su dieci moriva prima dei cinque anni, oggi, grazie a migliori e più diffusi vaccini, migliori servizi igienico sanitari e l’insegnamento alle madri delle pratiche igieniche per prevenire il rischio di malattie neonatali, il tasso di mortalità si è ridotto a uno su venti.

Auto sostentamento dell’Africa

Il grande problema dell’economia agricola africana, per Bill Gates, è incentrato inoltre sulla mancanza di profitti derivanti dal ritardo infrastrutturale dei Paesi del continente africano, la povertà delle colture praticate, le condizioni climatiche e il conseguente ritardo nei profitti che rallentano lo sviluppo delle stesse imprese agricole. Infatti, sottolinea Gates, l’Africa importa aiuti alimentari nonostante sette persone su dieci nell’Africa sub sahariana siano agricoltori.
Il problema è possibile risolverlo, secondo Gates, nei prossimi quindici anni con migliori fertilizzanti e colture più resistenti che permetteranno di migliorare i raccolti e la dieta alimentare e aumentare l’esportazione di prodotti equilibrando la bilancia commerciale.

Mobile banking contro la povertà

L’accesso ai servizi finanziari online sono uno degli strumenti ideati per facilitare il superamento delle difficoltà economiche dei Paesi più poveri. Infatti,  in questi Paesi per ritardo tecnologico e strutturale, il (poco) denaro è pensato ancora in senso tradizionale e consevato in casa oppure rivolto all’acquisto di beni dal valore soggetto a svalutaizone come  bestiame o gioielli.
Il Mobile banking  sviluppato dall’ideatore di Windows invece punta a consegnare in mano dei più poveri uno strumento per controllare al meglio i loro beni.
La chiave dello sviluppo sono gli smartphone e i servizi online che permetteranno la diffusione di servizi finanziari, dai conti fruttiferi alle assicurazioni.

Paesi come il Bangladesh stanno già sviluppando infrastrutture e diffondendo questi servizi mentre le prime sperimentazioni nel continente africano sono effettuate in Kenya.

Le stime entro il 2030 puntano a raggiungere due miliardi di persone con un conto mobile banking.

Accanto a questo progetto è necessario lo sviluppo di infrastrutture e reti mobile nelle zone più disagiate del pianeta che permetta la diffusione di smartphone e software dedicati in grado di dare impulso per favorire l’educazione e l’istruzione tra i minori aiutando gli insegnanti nelle attività educative.

Il progetto del magnate americano  è ambizioso e dai risultati incoraggianti ma il suo punto di vista non può non suscitare qualche critica sia nel metodo che negli obiettivi.

Come già espresso qui da Info-cooperazione.it, per Gates la povertà appare come un fattore naturale privo di cause storiche e con la piena fiducia che il meccanismo di sviluppo che nei secoli  ha prodotto quelle disparità, possa invece essere ancora fattore di riequilibrio.

Si ignora che la povertà è fatta di persone oltre che di numeri, con cause storiche che si possono trovare in quei modelli di sviluppo preponderanti in occidente incentrati sempre più su numeri e bilanci e meno sugli individui.

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