A un passo da te. Sincronizza il battito

[highlight]Quando il web incontra la letteratura. Intervista a Jessica Mastroianni e Marcello Affuso, autori di “A un passo da te”[/highlight]


Due giovani ragazzi, due mondi distanti, un incontro al buio su un social network, la comune passione per la scrittura e l’idea di dare vita a un romanzo a quattro mani, scritto in pochi mesi, senza mai incontrarsi, se non alla prima presentazione del libro. Nasce così “A un passo da te” di Marcello Affuso e Jessica Mastroianni, un esperimento letterario che, a due anni dalla pubblicazione, continua a far parlare di sé. Oggi l’impegno dei due giovani autori si concretizza, soprattutto, nelle scuole, parlando agli studenti, stimolandone la curiosità con un dibattito costruttivo sull’uso del web.
“A un passo da te” non è una banale storia d’amore adolescenziale ma il confronto tra due voci, che, alternandosi, raccontano paure, ansie, responsabilità, sogni e progetti di due giovani alle prese con la vita, la morte, la famiglia, l’inesorabile scorrere del tempo, tra un presente difficile e un futuro ancora da scrivere. Un finale non scontato sorprenderà il lettore, che, di pagina in pagina, vedrà crescere interessanti spunti di riflessione e imparerà che, davvero, a volte tutto ciò che cerchiamo è lì, accanto a noi. Basta poco per essere felici, basta poco per stupirsi ancora. “A un passo da te” è un libro per ragazzi, ma non solo. È un invito all’ascolto del cuore, un invito a vivere con consapevolezza quanto ci circonda, trasformando anche il web in un’occasione di crescita.

– La distanza e il confronto avranno avuto un certo peso nel vostro progetto. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate nella stesura?

Marcello: Le difficoltà principali derivavano dall’inesperienza nella scrittura di un romanzo e dalle diversità caratteriali e stilistiche che ci contraddistinguono. Entrambe le problematiche le abbiamo affrontate con lunghe chiacchierate che spesso si tramutavano in litigi, in silenzi e attese interminabili. Dall’altro lato sono sicuro che senza Jessica non avrei avuto il coraggio né la costanza di portare avanti un progetto del genere e, quindi, non credo potessi chiedere di meglio.

Jessica: Il confronto, anche con se stessi, è di per sé complicato. Cresce sicuramente nel momento in cui non sei più solo tu, ma devi misurarti con qualcun altro, lasciandogli i propri spazi, i propri vizi, le proprie idee, anche se queste non vanno troppo di pari passo con le tue. Tenevamo tanto a quello che stavamo facendo ed era difficile accettare qualcosa che non era da entrambi considerato “perfetto”, perciò gli scontri non si sono mai fatti attendere troppo, però alla fine, nonostante tutto, ce l’abbiamo fatta.

– Per due scrittori alle prime armi è stato difficile approdare alla pubblicazione?

Marcello: Nel nostro caso, per fortuna, no. Nel senso che le richieste di pubblicazione non sono mancate, il vero problema è che la maggior parte terminavano con preventivi. L’editoria non investe sugli “sconosciuti”, la maggior parte degli editori chiede contributi per la pubblicazione, pagabili in “comode rate”, neanche stessimo comprando un materasso. Noi su poche cose siamo sempre stati d’accordo: non pagare per veder un sogno realizzato.

Jessica: Dipende tutto da che esigenze e da che aspettative hai. Sicuramente l’idea di una pubblicazione a pagamento non è che ci allettasse molto, anzi! In più, la speranza di ogni aspirante scrittore è quella di riuscire a farsi leggere ed eventualmente apprezzare non solo da conoscenti, ma anche da qualcuno che non sapeva neppure tu esistessi fino a prima di prendere in mano quel libro firmato col tuo nome. Purtroppo, una distribuzione così vasta è propria delle grandi case editrici, ma farsi pubblicare da una di queste sembra praticamente impossibile se, in qualche modo, non sei già noto al “grande pubblico”. Linee Infinite Edizioni ci ha permesso una pubblicazione “free” e ha fatto e sta facendo tutto il possibile pur di portare il nostro libro ovunque. Quindi, anche se non è stato complicato approdare alla pubblicazione, lo è stato, e un po’ continua a esserlo, tutto il resto.

– Quali sono i temi principali che Cristian e Valentina, i protagonisti del romanzo, alle prese con l’adolescenza e i cambiamenti, devono affrontare?

Marcello: Famiglia, la vacuità dell’amicizia, l’amore e lo stridulo contrasto tra vita e morte. Temi che, inevitabilmente, tutti affrontiamo ma che nei ragazzi hanno una risonanza e un peso maggiore. Per scrivere di Cristian mi è bastato guardarmi alle spalle, raggomitolare speranze e illusioni di quegli anni e imbastire una storia che tanto diversa dalla mia non è.

Jessica: Cristian e Valentina hanno appena terminato il liceo e si trovano sospesi tra l’adolescenza e l’età adulta. È quella fase di bilico in cui ti poni tante domande, ma per poche hai una risposta certa. È come se dovessero affrontare il passato una volta per tutte prima di poter percorrere nuovi passi verso il futuro e, così, tra problemi in famiglia, amicizie che si confondono con sentimenti d’amore e l’imprevedibilità della vita che ci stupisce ogni giorno, i due protagonisti s’incontrano, imparando a diventare grandi.

– Il vostro romanzo è figlio dei social network. Cosa pensate del mondo virtuale e dell’uso che ne fanno le nuove generazioni?

Marcello: Io penso che le nuove generazioni avranno la fantastica possibilità di essere sempre connessi, sempre vicini gli uni agli altri, cosa che per i loro genitori era un’utopia. Quello che mi chiedo è: saranno in grado di non vivere una vita soltanto virtuale? Io ripongo buone speranze in loro, non ha senso non dargli fiducia e criticarli per sentito dire, come spesso, purtroppo, leggo sugli stessi social network. Mi fa sorridere, ad esempio, il fatto che i miei coetanei giudichino male la musica che oggi va di moda non pensando a quali obbrobri musicali c’erano nelle hit parade di quando eravamo noi adolescenti.

Jessica: Il mondo di Internet è così vasto e così ricco di possibilità che, se fosse utilizzato nella maniera corretta, potrebbe fungere da aiuto per realizzare molti progetti. Il problema è che fin troppo spesso diventa un passatempo per smorzare la noia, uno strumento per conoscere gente e creare incontri che, purtroppo, molte volte si concludono in tragedie. Anziché sfruttare il lato creativo di questo potentissimo mezzo, si avvalora quello distruttivo. Ma questa è colpa nostra. Siamo noi che dovremmo imparare…

– Oggi vi state dedicando alla presentazione del romanzo nelle scuole. I ragazzi come hanno accolto il vostro libro?

Marcello: Lo hanno fatto con il giusto rispetto e senso critico ma non solo. Ci hanno messo qualcosa che nessun altro è in grado di regalarti. Non scorderò mai quelle classi che dopo avere ascoltato per ore sono rimasti lì, a chiacchierare, a chiedere autografi sulle loro copie. Non scorderò chi alle presentazioni è venuto al mio fianco a farmi domande, a sostenermi con le sue idee e i suoi dubbi. Lo stesso vale per tutti coloro che mi hanno contattato in privato con tanta timidezza solo per farmi i complimenti o chiedermi come è essere nei miei panni, e chi ancora, dopo mesi, mi saluta per strada. Sono piccoli frammenti di infinito che porterò sempre con me.

Jessica: Con un entusiasmo inaspettato. Sicuramente all’inizio non è mancato lo stupore per la storia in sé, ma poi è stato emozionante anche trovare qua e là su internet video realizzati da loro in cui raccontano del libro, incontrare frasi del romanzo condivise, leggere i loro commenti, i loro apprezzamenti…sono tutte piccole grandi soddisfazioni queste.

– Cosa c’è “ad un passo da noi”? Qual è il messaggio che lanciate ai vostri lettori?

Marcello: A un passo da noi c’è il senso di tutto. Non è banale ricordare quanto straordinario sia questo viaggio in tutte le sue sfumature. I sensi, le sorprese, le persone con limiti, difetti, straordinarie capacità e in grado di emozionarci con una parola. La scrittura, il fruscio del vento, la tecnologia e il non sentirsi mai soli. Sono questi i meravigliosi tasselli che compongono l’arcobaleno emozionale che spesso non viviamo a fondo, non comprendiamo del tutto, assuefatti quali siamo dal nulla.

Jessica: “Tutto” è a un passo da noi. Tante volte il destino, però, prima di farcelo scorgere, decide di metterci alla prova e farci lottare un po’, perché qualcosa di faticato, si sa, vale molto di più di tutto il resto e riempie di un entusiasmo e una bellezza che difficilmente si affievoliranno. Anche se la vita spesso sembra starci contro, non bisogna mollare mai, perché prima o poi ci ripagherà di ogni più minima sofferenza, di ogni più minimo sforzo.

– Progetti in cantiere? Un seguito del romanzo?

Marcello: Ciò che è unico non deve essere ripetuto. Non amo le minestre riscaldate, i sequel e i prequel. Quindi non ci sarà un seguito. In cantiere ho il progetto di portare la mia esperienza ad altre scuole, fino a quando sarò affamato dalla bellezza che queste esperienze regalano e troverò professori e presidi interessati al progetto e alla cultura, non mi fermerò.

Jessica: Il seguito del romanzo abbiamo voluto lasciarlo alla fantasia del lettore che rimane in bilico già dopo l’incontro tra Cristian e Valentina, libero di immaginare qualcosa che noi non abbiamo voluto imporre, perciò, no, non lo scriveremo.
Per il momento stiamo vedendo come va questo progetto, come si evolve e quanto altro può ancora riservarci, poi magari, nel frattempo, arriverà anche una ventata d’ispirazione per qualcosa di nuovo e di diverso.


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