Addio al Pdl. Berlusconi ritorna a Forza Italia. Alfano prova a costruire un nuovo centrodestra

[highlight]Berlusconi e Alfano sanciscono la fine del Pdl. Uno strappo doloroso ma inevitabile per il delfino, che lancia il gruppo “Nuovo Centrodestra”. Silvio ci riprova con Forza Italia[/highlight]


Il futuro del Governo Letta, già segnato dalle divisioni e dalle discussioni sulla legge di stabilità, dalle polemiche inerenti al caso Cancellieri e quelle sullo scandalo tessere del Pd (di cui abbiamo parlato qui) in vista delle primarie dell’8 dicembre,  è di nuovo in bilico con la scissione del Partito delle libertà e il conseguente ritorno di Forza Italia.

L’inevitabile resa dei conti tra lealisti e traditori, falchi e colombe è arrivata con la scissione del Partito nato il 29 marzo 2009 come l’unione di Forza Italia e Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini.

Ritorna quindi la vecchia denominazione Forza Italia, mentre Alfano, sostenuto da personalità un tempo di spicco del maggior partito di centro destra come CicchittoSchifaniFormigoni e Lupi, formerà  un nuovo gruppo autonomo  vicino al Governo (“Nuovo centrodestra” ).

Il Vice premier non si da per vinto, nonostante tra gli irriducibili berlusconiani sia forte il paragone con l’ex leader di An Fini, protagonista della prima scissione del Pdl e della fondazione di Futuro e Libertà, partito poi scomparso dallo scenario politico nazionale con la sconfitta delle scorse elezioni politiche.

Paragone che allontana con forza:

[quote]Noi siamo tutti frutti o rami dell’albero berlusconiano. Non accettiamo paragoni che non ci appartengono per storia, biografia e anche per rapporto con Berlusconi, perché con lui abbiamo un rapporto di grande affetto e un vincolo non paragonabile a quello di altri. [/quote]

Dalle sue dichiarazioni emerge nettamente che la causa scatenante la scissione risiede nella volontà di evitare la caduta del Governo.

Bisogna comunque capire quale sarà il ruolo del nuovo gruppo e i suoi reali numeri,stimati, per ora in 37 senatori  e 23 deputati, oltre ad numero sempre crescente di sindaci, presidenti di provincia, assessori regionali.

Intanto Berlusconi ha subito calmierato le ire dei suoi dicendo che:

[quote]Con il Nuovo centrodestra non dobbiamo scavare un solco che poi sarà difficile da rimuovere. Questo gruppo, anche se adesso apparirà come un sostegno alla sinistra, al Pd, dovrà poi necessariamente far parte della coalizione dei moderati, dobbiamo comportarci con loro come con Lega e Fdi. [/quote]

Che cosa succederà dunque nella maggioranza dopo questi stravolgimenti politici?

Il leader di Forza Italia ha dichiarato di non avere i numeri per far cadere il Governo e che:

[quote]La nostra responsabilità di governo doveva essere premiata, anche se è molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito. [/quote]

Non c’è dubbio che i primi banchi di prova dei nuovi equilibri parlamentari saranno l’approvazione della Legge di stabilità e la decisione sulla decadenza, che mostrerà le reali posizioni del Nuovo centrodestra di Alfano.

In ogni caso questo scenario mostra quanto questa la politica italiana sia sempre più autoreferenziale e divisa tra scandali personali e lotte di partito.

Forza Italia non ha la forza innovatrice della sua fondazione del ’94 e appare, al momento, l’ultimo tentativo di un leader in decadenza ormai incapace di fermare il suo inevitabile declino.

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