L’importanza dell’informazione nel contrasto alla disoccupazione

[highlight]L’evidente disinteresse per l’informazione produce danni enormi al sistema Paese, alle aziende, alle famiglie ed ai giovani[/highlight]

Uno dei problemi più seri, che segna la disoccupazione giovanile nel nostro Paese, è la mancanza, quasi assoluta, di informazione da parte degli stessi giovani. Questi, infatti, hanno una scarsa abitudine alla lettura in generale e all’informazione in particolare. Vi è, da parte dei giovani, l’assoluta mancanza dell’acquisto e della lettura di un quotidiano, e una idiosincrasia, abbastanza evidente, per l’informazione televisiva. Lo stesso utilizzo che fanno della Rete è poco produttivo sotto il profilo informativo: chattano.

Eppure la Rete è, se utilizzata con sapienza, uno strumento straordinario di informazione, una invidiabile risorsa mal utilizzata dalla generazione dei giovani.

Questo evidente disinteresse per l’informazione produce, chiaramente, danni enormi al sistema Paese, alle aziende, alle famiglie e agli stessi giovani. È, soprattutto, un problema culturale, di modelli educativi sbagliati, che va rimosso quanto prima se si vuole riprendere la strada giusta per uscire da una crisi che sta producendo danni enormi e non solo economici.

Recentemente i due TG Più seguiti del nostro sistema televisivo (TG2 e TG5), trasmessi nelle fasce di massimo ascolto, hanno presentato dei servizi, abbastanza simili, sulle opportunità di lavoro esistenti nel nostro Paese, e poco note ai giovani, magari dotati delle competenze giuste.

I servizi hanno messo in evidenza la situazione paradossale che vive il mondo del lavoro nella nostra amata Italia: da una parte una disoccupazione con numeri impressionanti, dall’altra parte aziende che non riescono a trovare i profili professionali di cui abbisognano.

Su questo giornale, nel nostro piccolo, cercheremo di dare un contributo sul piano dell’informazione, offrendo sistematicamente, a chi ci legge, notizie su opportunità di lavoro, di collaborazione, di stage retribuiti che il sistema delle imprese italiane offre a quei giovani dotati delle giuste competenze e delle giuste attitudini. Prescindere da questo e immaginare di trovare lavoro è velleitario e improduttivo. Ma, soprattutto, fa perdere tempo prezioso e allontana, in maniera irreversibile la soluzione del problema.

Cominciamo da queste note per mettere in evidenza le esigenze di due grandi aziende alla ricerca di giovani con le competenze giuste: Capgemini e Randstad.

Capgemini è alla ricerca di 100 persone tra neolaureati e profili senior. Cinquanta saranno gli inserimenti per profili junior, con laurea in discipline economiche e tecno scientifiche. Tutti devono possedere un’ottima conoscenza della lingua inglese. Dopo un periodo di stage, l’inserimento avverrà con contratto di apprendistato della durata di 24 mesi. I profili senior, invece, devono avere esperienza in tecnologia ed ingegneria del software, consulenti in ambito ERP-SAP e microsoft AX e specialisti in Business & processi. Per consultare le posizioni aperte e inviare curriculum è possibile visitare il sito www.it.capgemini.com e accedere alla sezione “lavora con noi”.

Randstad è alla ricerca di 200 account manager per le proprie filiali. La ricerca è rivolta, principalmente, a neo laureati e giovani professionisti in possesso di adeguate competenze ed attitudini verso un profilo orientato al contatto con le persone. Sono richieste lauree umanistiche e/o economiche ed una precedente esperienza maturata nella vendita di servizi o nell’ambito HR. Inviare, se interessato, il proprio CV via email all’indirizzo sedecentrale@randstad.it.

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