Yahoo! scappa dall’Italia. La Web Tax colpisce ancora

[highlight]Con una email, il colosso americano informa i suoi utenti italiani del passaggio delle attività ad una società con sede a Dublino[/highlight]

La Web Tax colpisce ancora, ma ai politici evidentemente poco importa se grandi multinazionali miliardarie abbandonano l’Italia per lasciarsi accogliere a braccia aperte da Paesi di più larghe vedute, e più contenuta pressione fiscale.
Non resta che ringraziare il deputato PD Francesco Boccia per questa genialata, folle, inutile e in palese contrasto con il diritto comunitario europeo, che prevede libertà di stabilimento e libertà di circolazione di beni e servizi tra gli stati membri dell’UE.

Mentre il parlamento ne discute, con la solita lentezza della nostra famosa burocrazia, le grandi Web Company internazionali corrono ai ripari, avviando un processo che pare, al momento, impossibile da arginare. In poche parole? Stanno scappando, per trasferirsi in Svizzera o in Irlanda.
È proprio qui, forte di una presenza ormai decennale, che Yahoo! sta concentrando sempre più le sue attività legate al vecchio continente.
In una email inviata a tutti gli utenti italiani, l’azienda californiana ha informato che a partire dal prossimo 21 marzo, i servizi da essa offerti saranno forniti da una società con sede in Irlanda, la Yahoo! EMEA Limited, e non più da Yahoo! Italia S.r.l..

Le ragioni sono ovviamente di natura commerciale, anche se l’azienda, con sapiente diplomazia, ha motivato la scelta dichiarando di essere interessata a concentrare attività, risorse e organico nella sede di Dublino «al fine di promuovere una maggiore collaborazione e innovazione».

Ecco parte del testo contenuto nella email:

[quote]A partire dal 21 marzo 2014, i nostri servizi saranno forniti da una società con sede in Irlanda. Il trasferimento richiede delle modifiche alle nostre Condizioni generali per l’Utilizzo del Servizio e alla Politica sulla privacy, fra le quali, la più rilevante consiste nel fatto che il tuo contratto verrà trasferito da Yahoo! Italia S.r.l. a Yahoo! EMEA Limited. Tale cambiamento si applica a tutti i servizi di Yahoo di cui usufruisci, come Mail, Flickr e Answers.
Il tuo uso continuo dei servizi Yahoo successivamente alla data del 21 marzo 2014 implica l’accettazione da parte tua delle modifiche alle Condizioni generali per l’Utilizzo del Servizio e alla Politica sulla privacy. Qualora non intendi accettarle, sei tenuto a chiudere il tuo account prima del 21 marzo 2014[/quote]

Chissà se Boccia ha ricevuto la stessa comunicazione? E Renzi, che in campagna elettorale pre-primarie aveva aspramente criticato il provvedimento? Cosa intende fare per fermare questo processo?

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