Serse Cosmi obiettivo del Santos per un calcio made in italy

[highlight]Rumors insistenti sul trasferimento di Serse Cosmi sulla panchina brasiliana[/highlight]


Coppola in testa e grinta da vendere, Serse Cosmi è indiscutibilmente uno dei più carismatici allenatori italiani. Grande motivatore, tenace e di polso nei momenti di difficoltà, fedelissimo al 3-5-2, modulo oggi di gran moda tra i top club europei, l’ex tecnico di Perugia, Palermo, Lecce e Livorno è attualmente disoccupato dopo la negativa esperienza con il Siena nella scorsa stagione. Ma, in un mercato estivo dove impazzano i trasferimenti dei top player come Higuain, Neymar, Tevez e Bale, piomba al centro dell’attenzione mediatica con una vera quanto improbabile bomba di mercato: Serse Cosmi allenatore in Brasile, nel Santos di “O Rei” Pelé.

Dopo aver perso pedine importanti come Neymar, oggi al Barcellona, e il portierone Rafael, accasatosi sotto il Vesuvio alla corte di Rafa Benitez, il vicepresidente del Santos Odilio Rodrigues deve fare i conti con un inizio stagionale a dir poco disastroso. La squadra e il tecnico Claudinei Oliveira, inoltre, sono reduci da una pessima figura a Barcellona, con la sconfitta per 8-0 nel trofeo Gamper, che ha provocato una dura contestazione da parte dei tifosi brasiliani.

[quote]Il Santos? In questo momento non so niente, ma ne prendo atto. Se ci fosse questa possibilità, allora non andrei a vedere qualche partita precampionato. Intanto aspetto come tutti quei tecnici che non hanno squadra e mi guardo intorno. Andrò a vedere qualche amichevole estiva, anche se in fondo hanno poca attendibilità[/quote]

Serse Cosmi, l’uomo dalle cinque promozioni in dieci anni, commenta così le voci che lo danno in avvicinamento alla panchina dei bianconeri.

Il patron brasileiro prova a rifarsi in Italia quindi: prima cerca inutilmente di comprare Robinho dal Milan, poi per 3,5 milioni di euro acquista dal Cagliari Thiago Ribero, di certo non un top di gamma, infine tratta per convincere il tecnico perugino ad allenare oltreoceano. Basterà il calcio made in italy per salvare il Santos?


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