Pomigliano Jazz Festival, con Zurzolo, Onorato e Nastro il jazz trionfa al tramonto

[highlight]L’inedito trio Zurzolo, Onorato e Nastro incanta al Pomigliano Jazz Festival nella suggestiva Villa Cappelli[/highlight]


È l’atmosfera onirica della terrazza di Villa Cappelli  a Pollena Trocchia, edificio settecentesco prezioso esempio di “villa vesuviana”, a ospitare la seconda tappa della XVIII edizione del Pomigliano Jazz festival.

Non poteva trovare una location migliore, pertanto, il momento più atteso della serata, l’unione inedita dei tre assi del jazz campano Marco Zurzolo, Antonio Onorato e Francesco Nastro. La Villa, gestita dalla Congregazione religiosa delle Suore Compassioniste serve di Maria, ha donato al numeroso pubblico presente uno spettacolo ammaliante, fatto di luci soffuse, e un’atmosfera surreale grazie agli splendidi giardini e a i magnifici affreschi dell’interno. Tra tutti, spiccavano quelli di Andrea Vaccaro sulla volta. Un gioiello ai più sconosciuto, che il Pomigliano Jazz festival ha saputo riscoprire, nello spirito del progetto di valorizzazione turistica e di riscoperta dei luoghi storici del territorio sottolineato anche nella conferenza di apertura (di cui abbiamo parlato qui).

La vera protagonista della serata è stata comunque la musica, grazie al trio di favolosi artisti che ha dato vita a uno show straordinario, intenso e coinvolgente. Se, nella tappa di apertura del Festival, la splendida musica di Einaudi (qui le impressioni di quella sera) si cingeva perfettamente alla suggestiva scenografia dell’Anfiteatro romano di Avella, qui il Jazz vibrante del sax di Marco Zurzolola magnifica eleganza del pianoforte di Francesco Nastro e la pulizia sonora della Guitar Synth Yamaha di Antonio Onorato, con i suoi virtuosismi, hanno illuminato gli spettatori, rendendo merito allo spettacolare tramonto del Golfo di Napoli che si stagliava nello sfondo.

Atmosfera strabiliante anche per Zurzolo, mattatore della serata, che ha affermato a inizio concerto:

[quote]Ringrazio gli organizzatori del Festival per avermi fatto scoprire questo splendido posto. Si cerca sempre di portare i Grandi Eventi in Campania, senza capire che il Grande Evento siamo noi, è la nostra terra con questi bellissimi posti[/quote]

In questo caso, però, il grande evento sono stati loro, Zurzolo – Onorato – Nastro che, alla prima esperienza insieme, hanno deliziato il pubblico con una performance unica. Nel silenzio del tramonto, hanno iniziato con momenti di pura jam session di virtuosismi – divertente, improvvisata, all’insegna del vero jazz, quello che si rincorre, si crea, suonando con emozione, trasporto e con grande divertimento degli artisti stessi.

Nell’atmosfera magica che si è presto instaurata, si è passati poi ai pezzi standard, con due composizioni di Francesco Nastro, in grado di mostrare l’eleganza e la sofferenza della musica fatta non solo di improvvisazione, ma di splendide interpretazioni, tra assoli e accompagnamenti capaci di coniugarsi in un unico, imperdibile, suono. Il brano “Rafting“, invece, dato la possibilità ai tre di scatenarsi in frenetici assoli, virtuosismi e sorprendenti espressioni stilistiche, con Nastro straordinario al piano e Zurzolo che riprendeva sorridente con il suo telefonino l’eccezionale esibizione del pianista e l’assolo di Onorato. Prima di scatenarsi anche lui, con il suo indiavolato sassofono, nella splendida composizione di Onorato “Bolero napoletano”.

Si è poi arrivati alla dedica di Zurzolo al dottor Bruno Rotoli (noto ematologo appassionato di jazz scomparso nel 2009), con la chitarra di Onorato a incantare la platea e il sax che intonava “Tu si ‘na cosa grande”, a emozionare ancora di più.

Al calar del buio, in un’atmosfera da sogno, le splendide note del classico siciliano “Brucia la luna, brucia la terra”, noto per la colonna sonora del film Il Padrino di Francis Ford Coppola, hanno poi chiuso la fantastica serata in un momento davvero toccante e intenso.

Possiamo dire senz’altro che si è trattato di uno spettacolo eccellente e di un successo eclatante per i tre artisti, ancor più se consideriamo che era la prima volta che si esibivano insieme. Tanto che Zurzolo ha rivelato l’intenzione di registrare un disco in trio, con il fantomatico nome di Z.O.NA. Si spera davvero questo progetto possa concretizzarsi, perché se questi sono i risultati i nostri sensi, e il mondo della musica intero, non potranno che apprezzare e ringraziare.

La seconda tappa della kermesse partenopea è stata quindi un vero successo: non ci resta che aspettare con impazienza le prossime date del 19 e del 20, perché lo spettacolo del Pomigliano Jazz continua e non smette davvero di stupire.

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