Cosa sono le associazioni datoriali

A difendere e tutelare i datori di lavori ci pensano le associazioni datoriali. Scopriamo nel dettaglio cosa sono e cosa fanno.

Tra i diritti dei lavoratori c’è quello di essere iscritti ad un sindacato, associazione che ha il compito di tutelare e rappresentare gli interessi di chi ne fa parte. All’interno dei vari tipi di sindacati ci sono anche le associazioni di categoria, dette datoriali.

Le associazioni datoriali riguardano i datori di lavoro e le imprese, quindi persone che possiedono attività produttive, e come tutti gli altri sindacati, svolgono compiti di assistenza e tutela nei confronti degli iscritti, forniscono senso di appartenenza e servizi collettivi, assistono l’associato nei rapporti con la controparte, con le istituzioni, con gli enti pubblici e tutte le altre parti sociali.

Inoltre:

  • – forniscono servizi di assistenza e consulenza su contabilità e amministrazione;
  • – gestiscono aspetti economici e finanziari;
  • – evadono pratiche burocratiche;
  • – tutelano sicurezza e salute sul posto di lavoro;
  • – effettuano il controllo qualità;
  • – organizzano fiere, eventi formativi e viaggi;
  • – si occupano di contrattualistica;
  • – eseguono analisi statistiche e raccolta dati.

 

Cosa fanno le associazioni datoriali

Le attività principali delle associazioni datoriali possono essere riassunte in sei punti:

  1. elaborano “linee d’azione” per gli associati;
  2. rappresentano gli interessi degli imprenditori nei confronti dello Stato e delle sue articolazioni;
  3. rappresentano gli imprenditori nei riguardi dei mezzi di comunicazione e dell’opinione pubblica;
  4. devolvono prestazioni specialistiche in favore dei soci;
  5. – la contrattazione collettiva;
  6. – la composizione delle controversie economiche.

Le funzioni principali svolte da questo tipo di associazioni sono le prime tre, riguardanti la rappresentanza politica.

Le principali associazioni datoriali

Esistono innumerevoli confederazioni imprenditoriali che si differenziano tra loro perché sono associate in base al settore economico di riferimento, dimensioni aziendali, tipo di proprietà e area geografica.

Le principali associazioni però sono:

  • Confcommercio , Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo, rappresentante le grandi imprese impegnate nel commercio, nel turismo e nel settore terziario;
  • Confindustria, Confederazione Generale dell’Industria Italiana, associazione che rappresenta le imprese manifatturiere e di servizi in Italia di piccole, medie e grandi dimensioni;
  • Confapi, Confederazione della Piccola e Media Industria, associazione che tutela gli interessi delle piccole e medie imprese;
  • Confesercenti, rappresenta piccole e medie imprese del commercio e del turismo, del terziario e dell’artigianato;
  • Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica, associazione che si occupa delle imprese del settore del trasporto, della spedizione, della logistica e del deposito delle merci.
  • Confagricoltura, Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana, rappresenta e tutela agricoltori e imprese agricole;
  • Coldiretti, altra confederazione di agricoltori ed imprese agricole;
  • CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, associa le piccole e medie imprese del settore artigiano;
  • ANCE, Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, associa le imprese operanti nei settori delle opere pubbliche, dell’edilizia abitativa, commerciale, direzionale e industriale.

Possono essere considerate associazioni datoriali anche quelle che non hanno interessi economici diretti, ovvero che non effettuano uno scambio di servizi e beni.

Un esempio sono le associazioni culturali, che si occupano della valutazione e promozione di determinati prodotti o persone/animali/cose o territori/beni naturali.

Sempre meno iscritti

Un’indagine svolta dall’INAPP, l’Istituto Nazionale per l’Analisi della Politiche Pubbliche, condotta su un campione di ventiduemila imprese, ha dimostrato che l’associazionismo datoriale ha avuto, nel corso del tempo, un progressivo calo del tasso di adesione.

Mentre nel 2005 circa il 64 % delle imprese con almeno un dipendente dichiarava di essere associata, nel 2015 solo il 44 % continua a essere iscritta.

Rispetto al 2005, la densità associativa ha avuto un calo del 24,6 % nel Sud e nelle Isole, del 16,1 % nel settore industriale e del 20,2% nella classe dimensionale.

Una realtà che esiste

Anche se le associazioni datoriali hanno un minor numero di iscritti rispetto alle sindacali, sono comunque una realtà esistente.

Così come i lavoratori non sono costretti ad associarsi a un sindacato, allo stesso modo gli imprenditori, le imprese e i datori di lavoro non hanno nessun obbligo di iscrizione a un’associazione di categoria ma farlo non può che portare benefici.

La tutela è fondamentale per un lavoratore, dipendente o capo che sia.

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