Misteri dal Mondo: il Mito di Atlantide

[highlight]La verità dietro il mito di Atlantide, una delle leggende più antiche dell’umanità.[/highlight]

Il Mondo con la sua vastità nasconde un incredibile numero di misteri che, reali o inventati, danno all’uomo la possibilità di creare miti e leggende straordinari. Di ciò ne è un chiaro esempio la città perduta di Atlantide.

LA LEGGENDA – Il primo a parlare di Atlantide fu il filosofo greco Platone che ne diede una descrizione in uno dei suoi Dialoghi, intorno al IV secolo a.C., collocando oltre le Colonne d’Ercole – ovvero lo Stretto di Gibilterra – l’isola su cui era stata costruita la mitica città. Il popolo di Atlantide era dedito alle attività navali e la potente flotta che possedeva era stata in grado di conquistare tutta l’Europa Occidentale e l’Africa. Sconfitti ad Atene, per volere del dio del mare, Poseidone, l’isola di Atlantide sprofondò nell’oceano. Il nome dell’isola sembra derivare da Atlante, figlio di Poseidone, governatore dell’Atlantico e anche primo re atlantideo. Tale mito però è stato un’invenzione di Platone stesso, avendo lo scopo di dare un insegnamento agli Ateniesi: non essere superbi come gli atlantidei, ma è meglio dedicarsi alla giustizia e alla libertà.

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ALLA RICERCA DI UNA VERITÀ – Dall’Età Moderna fino ai giorni nostri il mito di Atlantide è diventato uno dei più conosciuti del mondo, portando all’elaborazione di teorie, alla pubblicazione di libri, film, cartoni animati, giochi da tavolo e videogiochi. Tutto nato per una semplice curiosità: Atlantide è esistita, oppure no?

Per rispondere a questa domanda bisogna anzitutto sapere dove cercarla. Nonostante Platone ci abbia tramandato la sua posizione esatta, la mancanza di ritrovamenti in quell’area, aggiunta alle dimensioni dell’isola – che raggiungevano quelle di un piccolo continente – hanno fatto dubitare gli appassionati che Atlantide si trovi oltre lo Stretto di Gibilterra. Allora si ipotizzò che non fosse un’isola, ma addirittura un antico e rigoglioso Deserto del Sahara, oppure la Spagna, visto che la geografia della Penisola iberica corrisponde a quella descritta da Platone.

Più interessante però è la teoria che vede Atlantide in America, però i Greci non avrebbero mai potuto avere contatti con le popolazioni americane, anche se il nome di Atlantide ritorna nei miti Aztechi nella città di Aztlàn, la loro perduta terra natia. Questi legami tra culture così lontane ha portato Helena Blavatsky a pubblicare nel 1888 il suo libro La Dottrina Segreta. In quest’opera la filosofa russo considera gli Atlantidei un popolo molto elevato, dedito alle arti e alla cultura, superiore a tutti gli altri. Esso inoltre faceva parte della “Razza Radiale” dalla quale, sempre secondo Blavatsky, discende la “Razza Ariana”.

 L’ISOLA DI CRETA – Dire quindi se Atlantide sia mai esistita è probabilmente impossibile. È possibile però trovare la base storica che ha ispirato la nascita del mito della città sommersa in una terra molto vicina alla cultura greca. Sull’isola di Creta, in pieno Mar Egeo intorno al 2700-1450 a.C era fiorente la Civiltà Minoica.

Questo popolo era totalmente dedito alla navigazione e doveva la sua fortuna al mare e alla sua posizione centrale. Sono giunte testimonianze che i Minoici avrebbero istituito una vera Talassocrazia – dominio sul mare – in tutto il Mediterraneo Orientale. Questa fiorente civiltà improvvisamente perse la sua forza e sparì: al giorno d’oggi gli archeologi e gli studiosi ancora non sono riusciti a trovare una causa che spieghi la fine dei Grandi Palazzi di Creta.Probabilmente è stata causata dalla terribile esplosione del vulcano Thera sull’isola di Santorino, che ha avuto conseguenze in tutto l’Egeo, provocando sull’isola di Creta alluvioni e terremoti, che hanno distrutto quasi tutte le città e la perdita del loro “impero” navale.

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La storia dell’isola di Creta quindi assomiglia in maniera incredibile a quella raccontata da Platone nel IV secolo aC. In ogni caso il mito di Atlantide continua a vivere nell’immaginario collettivo e sempre si cercherà di trovare una soluzione ad un problema per cui, con molta probabilità, non c’è risposta.

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