Istinto contro statistica: il valore della teoria dei giochi

[highlight]Ogni giorno affrontiamo decine di decisioni quando interagiamo con un’altra persona, anche in maniera inconsapevole: contrattazioni o semplici valutazioni sono la logica alla base della “teoria dei giochi”.[/highlight]

“Lo studio matematico dei processi decisionali, di conflitto e di strategia in situazioni sociali”. Questa potrebbe essere la definizione accademica della teoria dei giochi, la scienza matematica che ha iniziato a svilupparsi a partire dalla seconda metà degli anni ’40 e che ha come suo massimo esponente John Forbes Nash, il Premio Nobel per l’Economia del 1994 (per gli studi sui cosiddetti giochi “non cooperativi”) reso celebre anche al grande pubblico dalla interpretazione di Russel Crowe nel film “A beautiful mind”.

In estrema sintesi, la teoria aiuta a spiegare il modo in cui interagiamo in processi decisionali chiave, ed è utilizzabile (e utilizzata) in quasi qualsiasi situazione che riguarda il nostro vivere quotidiano.

Ad esempio, ed è uno dei campi più importanti, serve per capire come approcciare alle scommesse e ai giochi, come dimostrato su https://www.unibet.it/teoria-dei-giochi-da-casino, un sito che cerca di sfatare il mito dell’istinto come fattore chiave delle vincite d’azzardo, attraverso non solo la spiegazione delle principali teorie, ma anche simpatiche applicazioni pratiche degli esempi più famosi, come “il dilemma del prigioniero”.

Unibet non fidatevi dell'instinto

In effetti, il gioco d’azzardo sta diventando sempre più predominante nella vita degli italiani, che negli ultimi anni sono tornati ad affidarsi in massa alla “dea bendata” per tentare di risollevare le proprie economie messe a dura prova dalla crisi. Ebbene, bisogna ricordare una semplice verità: “la fortuna non esiste”, se non nei fumetti Disney, dove si “incarna” in Gastone Paperone.

Tutti i giochi, le scommesse, le lotterie sono infatti dominate dai numeri e dalle statistiche: le probabilità di indovinare un terno al Lotto giocando tre numeri sono una su 11.748, quelle di trovare un “Gratta e Vinci” vincente sono in media al 30 per cento, mentre per il Superenalotto siamo a livelli ancora più alti. I matematici del CNR hanno infatti calcolato che la possibilità di indovinare la sestina esatta è appena 1 su 622.614.630, e che pertanto è più probabile che un asteroide colpisca la Terra.

Questi dati ovviamente sono meno affascinanti delle cifre promesse dalle vincite, e quindi non è un caso che la spesa destinata al solo gioco online abbia registrato una ulteriore crescita nel 2014, arrivando a toccare quota 728 milioni di euro, trainata dal più 11% (214 milioni) delle scommesse sportive (anche per i Mondiali di calcio brasiliani) e dal +7,5% quella per i Casinò Games (257 milioni di euro totali). L’aspetto negativo della medaglia, a parte i casi in cui non si riesce a vincere, è dato dall’aumento delle persone affette da dipendenza dal gioco d’azzardo, che in Italia sono quasi un milione.

Ecco che quindi tornano utili i consigli della pagina di Unibet, che ci insegna a diffidare dell’istinto e a lasciarci piuttosto guidare dalla razionalità. Questa è la direzione in cui spingono gli esempi di “Monty Hall” (provare per credere, è davvero divertente) o l’equilibrio di Nash applicato alla Guerra Fredda.

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Ma è un processo decisionale anche quello che vediamo in programmi come “Affari di famiglia” et similia, dove una persona intende vendere un oggetto e lo propone all’acquirente, che in questo caso si chiama Rick. Parte così la contrattazione: il venditore vuole ovviamente ottenere il prezzo migliore, così come Rick, che dal canto suo ha un prezzo fisso oltre il quale non può andare senza perdite. La tattica negoziale si basa sul fatto che entrambi i “giocatori” sono interessati a concludere l’operazione, e quindi si arriverà al prezzo di “equilibrio”, che accontenta entrambi. Il gioco “fallisce” quando il venditore fissa un prezzo troppo alto per Rick, o quando è quest’ultimo a offrire troppo poco per l’oggetto: tradotto in termini economici, non c’è l’equilibrio e si sfonda il punto di break-even.

Insomma, che si tratti di scegliere se giocare dei numeri al Lotto, di foldare un mano a Poker oppure di acquistare un’auto, l’unica certezza è che non serve affidarsi all’istinto: è la logica matematica che, alla fine, vincerà sempre.

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