Adriano Sofri chiamato a riformare il sistema carcerario

[highlight]L’ultimo capolavoro del governo Renzi e, in questo caso , del suo ministro della Giustizia, Orlando, consiste nel nominare tra gli “esperti”, per fare la riforma del sistema carcerario, Adriano Sofri.[/highlight]

Come è noto ai più, questo signore è stato detenuto nelle carceri italiane, per diversi anni, per essere stato condannato come mandante del delitto del commissario Calabresi.

Essendo stato in carcere per diversi anni, chiaramente, secondo il Ministro della Giustizia Orlando, è un esperto del sistema carcerario e, in quanto tale, capace di dare delle indicazioni e delle soluzioni ai gravosi ed annosi problemi del pianeta carceri.

Una vera e propria caduta di stile ed una mancanza di riguardo verso tutti gli operatori del settore che, forse, se interpellati avrebbero potuto offrire conoscenza e competenze di ben altro spessore e, forse, più utili alla riforma.

Non si capisce bene quale siano state le motivazioni alle basi della scelta operata dal ministro. Certamente una scelta poco opportuna e, oserei dire, poco “educativa”. Voglio dire che il messaggio che si manda alla comunità intera non è dei più positivi.

La riforma del sistema carcerario merita un’attenzione e una competenza particolare vista la delicatezza dell’argomento.

E non si può scherzare sulla pelle delle persone e sulla testa dei tanti operatori del settore che, quotidianamente, si impegnano per garantire una qualità rispettosa della dignità umana, malgrado le tante inefficienze e le tante carenze, figli di anni di abbandono da parte della classe dirigente di questo Paese.

Di conseguenza la nomina di un ex carcerato, sia pure intelligente e colto, non va bene e va rimossa quanto prima, anche per rispetto della vittima che fu, non bisogna dimenticarlo, servitore dello Stato.

In caso contrario, se dovesse persistere l’atteggiamento del governo e del suo Ministro della Giustizia, proporrei in vista del problema delle conseguenze prodotte, sotto diversi aspetti, della questione della prostituzione nelle strade e, dell’eventualità della riapertura delle famose “case chiuse”, di inserire nell’apposita commissione preposta alla soluzione del problema, per la vulgata corrente competente oltre ogni misura, Silvio Berlusconi.

Ma, siccome il problema è serio, non scherziamo e rimaniamo concretamente sul problema.

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