Nba playoff 2014, sarà corsa dei Miami Heat verso il Three-peat?

[highlight]Iniziano gli Nba playoff 2014 con i Miami Heat ancora favoriti e Pacers, Spurs e Thunder che cercheranno di spodestare i campioni in carica[/highlight]

Dopo una stagione lunga e stressante iniziano gli Nba Playoff 2014 che  assegneranno l’ambito Larry O’Brien Trophy.

L’atmosfera più rilassata della lunga regular season è finalmente terminata e il periodo più caldo dell’anno per gli appassionati Nba sta arrivando. La stagione ha regalato grandi emozioni, le solite spettacolari giocate, tanti spunti d’interesse e i primi verdetti. Le previsioni d’inizio campionato (ne avevamo parlato qui) sono state in parte mantenute con le solite conferme eccellenti e alcune grandi delusioni confermate anche dopo l’All star game di febbraio.

I Play off avranno come colonna sonora il suono dell’onnipresente Pharrell Williams, ormai volto musicale della Nba, che con “Come Get it Bae” ha lanciato un nuovo tormentone musicale.

https://www.youtube.com/watch?v=g3RRGCqKqxk

LE CONFERME

WESTERN CONFERENCE

San Antonio Spurs
La grande conferma in assoluto è San Antonio, attesa sempre al varco dai critici per l’età avanzata del team, ma capace ancora una volta di sorprendere per la spietata regolarità. Gli Spurs trascinati da un redivivo Tim Duncan e dagli eterni Tony Parker e Manu Ginobili sono riusciti a dominare nuovamente la Conference dell’ovest. Il sistema di coach Popovich oliato alla perfezione è congegnato perfettamente per tutti gli interpreti della “gioiosa macchina da guerra” texana. Oltre ai tre grandi nomi sono stati decisivi i punti e le palle rubate di Kawhi Leonard, il perfetto adattamento al gioco del nostro Marco Bellinelli con il suo tiro da tre e i punti pesanti di Danny Green e Patrick Mills. San Antonio appare una squadra solida predisposta per produrre uno splendido basket ed è sicuramente una delle favorite per la vittoria finale, nonostante l’età avanzata dei suoi uomini d’elite. Incontreranno al primo turno nel derby texano i Dallas Maveriks dell’altro eterno campione, il tedesco Dirk Nowitzki che ritorna ai play off dopo un anno di esclusione. Gli Spurs sono un gruppo coeso e conscio delle loro potenzialità; dalla sconfitta dell’anno scorso in finale contro Miami l’obiettivo  è quello di riconquistare l’ultimo anello prima della fine del ciclo e in pochi scommetterebbero contro di loro.

Intanto prima delle partite decisive la loro selfie ha mandato in tilt i fan di twitter.

 

Oklahoma city Thunder
I Thunder rappresentano una delle grandi conferme della Western Conference nonostante gli auspici di inizio stagione non fossero dei migliori. L’infortunio di Russell Westbrook sembrava potesse ridimensionare le potenzialità offensive della franchigia dell’Oklahoma ma la strepitosa stagione di Kevin Durant è riuscita a sopperire a tutte le assenze. Il numero 35 sicuro capocannoniere della lega con una media a partita di 31.9 punti, 7.4 rimbalzi, 5.5 assist, 1.3 rubate, 50% dal campo e 87% nei tiri liberi, ha superato il record di Michael Jordan con 41 partite ad almeno 25 punti e ha totalizzato 2592 punti complessivi nella stagione, il secondo totale più alto degli ultimi 23 anni e diciottesima prestazione in singola stagione di sempre.

La grande prova di Durant non si misura solo nei numeri personali ma anche in quelli che riesce a far produrre alla squadra con gli assist e il carisma. La sua prestazione storica rende quasi scontato che il premio di Mvp stagionale finisca nelle sue mani dopo anni all’ombra di Lebron James. Okc appare la maggiore contender degli Spurs, di cui è stata la bestia nera con quattro vittorie su altrettanti incontri disputati contro i texani e ci si chiede se sarà in grado di lottare fino alla fine per il titolo. Restano ancora molti dubbi sulla reale forza della squadra che sembra troppo dipendente da Durant e dalle oscillanti prestazioni di Westbrook. Se il futuro Mvp riuscirà a confermare i numeri monstre della stagione anche nei play off sarà lecito sognare per i Thunder che nel primo turno affronteranno i Memphis Grizzlies che l’anno scorso li eliminarono dalle semifinali di Conference.

Los Angeles Clippers
I cugini poveri di Los Angeles hanno conquistato quest’anno il definitivo rispetto della lega oltre che della città dopo anni di sottomissione ai più ricchi Lakers. I Clippers di Chris Paul e di Blake Griffin hanno disputato una stagione sontuosa con il record storico di 57 vittorie, dimostrando di essere sulla strada buona per arrivare all’anello. A trascinare la squadra, oltre che le giocate del miglior playmaker della lega Chris Paul “CP3”, è stata la crescita di Blake Griffin, capace di mantenere una media a partita di 24.1 punti, 9.5 rimbalzi, 3.9 assist e con una percentuale di 52% dal campo. I Clippers sono riusciti a tenere botta dopo l’infortunio di Paul  grazie  alle grandi prestazioni di Griffin che per regolarità è tra i primi tre dell’intera lega dopo Durant e  Lebron James. Los Angeles è apparsa molto ostica per squadre come i Thunder ma non sembra essere ancora in grado di lottare pienamente per il titolo. Compito di Chris Paul, Griffin e di coach “Doc” Rivers (campione con i Boston Celtics del 2008) smentirci clamorosamente. Nel primo turno affronteranno i Golden State Warriors di Stephen Curry in uno scontro che si annuncia molto spettacolare e che permetterà di testare le reali possibilità della seconda franchigia di Los Angeles.

EASTERN CONFERENCE

Indiana Pacers
La stagione dei Pacers si è caratterizzata per un andamento altalenante e poco continuo. Se fino a gennaio la squadra di coach Frank Vogel sembrava padrona della costa est e unica vera rivale dei Miami Heat, dopo febbraio ha invertito la rotta con un andamento disastroso da ultimi della Conference e ha visto mettere in discussione la leadership. Solo il contemporaneo calo di Miami e la generale mediocrità delle squadre dell’est è riuscita a tenere a galla Indiana che ha mantenuto la prima posizione e il fattore campo nei play off. I Pacers però dovranno far fronte al crollo verticale delle prestazioni di Paul George partito come potenziale Mvp e alle statistiche difensive disastrose di Roy Hibbert che doveva essere uno dei migliori difensori della lega. Se coach Vogel riuscirà a rimettere in ordine i pezzi del puzzle andati perduti allora Indiana potrà dare filo da torcere ai campioni, altrimenti sarà molto dura superare i play off che  potrebbero essere difficili già dal primo turno contro gli Atlanta Hawks.

Miami Heat
Il campionato dei Miami Heat è stato più fiacco degli anni scorsi intervallato da infortuni e sconfitte che non hanno permesso ai campioni in carica di raggiungere il primo posto di Conference nonostante il calo di Indiana. Gli Heat sono ancora i favoriti d’obbligo a est anche se ci sono forti dubbi sulla loro tenuta, soprattutto nelle partite di grande intensità e cattiveria che hanno visto spesso soccombere la squadra guidata da coach Spoelstra durante la stagione. Un quintetto capace di schierare insieme Lebron James, Dwyane Wade (che deve far fronte ai fastidiosi infortuni al ginocchio) e Chris Bosh non può comunque partire da sfavorito, soprattutto se si pensa che la fame di questi tre campioni è sempre stata decisiva nelle fasi importanti dei play off. Lebron James ha giocato l’ennesima stagione sopra le righe con percentuali inumane e medie a partita da 27.1 punti, 6.9 rimbalzi, 6.4 assist, 56% dal campo; i numeri impreziositi dal Carreer high di 62 punti nella notte magica del Madison Square Garden di New York contro i Knicks sarebbero ancora da Mvp se non fosse per la splendida stagione dell’amico Durant. La sua voglia di vincere e la cattiveria agonistica fanno sì che non si possa prescindere dal battere il “Prescelto” se si vuole conquistare l’anello dei campioni. Miami sarà sempre la squadra da battere anche per questi play off, ancor più se si pensa che il “Three-peat” è lì all’orizzonte e la voglia dei “Big three” di Miami di raggiungere quel traguardo storico in questa che potrebbe essere l’ultima stagione insieme è ancora maggiore dell’anno scorso.

Delusioni
Negli unici playoff della storia in cui mancheranno contemporaneamente  sia Los Angeles Lakers, che Boston Celtics e Ney York Knicks, la più grande delusione dell’anno è rappresentata proprio dai Knicks. La squadra della Grande mela non è mai apparsa una squadra vera,  nonostante Carmelo Antony, stella indiscussa della squadra, che per la prima volta sarà fuori dai playoff. Altro flop è quello dei Lakers che hanno giocato la peggiore stagione della loro storia  complici anche i numerosi infortuni, uno su tutti quello di Kobe Bryant.  Altre delusioni dell’anno sono state  i Minnesota Timberwolves e i Denver Nuggets di Danilo Gallinari. Se per i secondi c’è l’attenuante degli infortuni che hanno colpito tutti i grandi nomi della rosa (Gallinari non ha mai giocato quest’anno), per i Minnesota di Kevin Love non c’è nessuna scusante. L’annata disastrosa pone tanti interrogativi sul futuro di Love che molto probabilmente sarà lontano da Minneapolis.

Le outsider e le sorprese

Western Conference
Nessuna grande sorpresa nella competitiva Conference dell’ovest dove Houston e Portland autrici di una solida stagione rappresenteranno le outsider  capaci di arrivare fino in fondo grazie a star come James Harden e Dwight Howard da un lato (Houston Rockets) e Damian Lillard e LaMarcus Aldridge dall’altro (Portland Trial Blazers). Sorprendente in negativo è stata invece la stagione di Golden State Warriors, solo sesta, nonostante Stephen Curry Klay Thompson Andre Iguodala. Per il talento presente in squadra, i Warriors saranno comunque un osso duro per tutti.

Eastern Conference
Può una squadra con un tetto salariale di 201 milioni di dollari rappresentare una sorpresa nella stagione regolare? Certo, se il nome è Brooklyn Nets e ha perso 21 delle prime 31 partite stagionali per poi da dicembre raggiungere il sesto posto nella lega con il record migliore della Eastern Conference grazie alle grandi prestazioni di Paul Pearce capace di sfondare i 25000 punti in carriera (18mo nella storia). I Nets saranno una delle mine vaganti dei Play off già in grado di battere per ben tre volte i Miami Heat. Una delle più grandi sorprese stagionali sono stati anche i Toronto Raptors che, partiti per rifondare dopo la cessione di Rudy Gay, si sono trovati a essere la terza forza a est coni Kyle Lowry e DeMar DeRozan e vera e propria mina vagante capace di risultare indigesta a molte squadre. Una squadra difficile per tutti saranno i Chicago Bull di coach Thibodeau e di Joachim Noah, autore di una stagione da “doppia doppia” di media con 12.6 punti, 11.2 rimbalzi, 5.4 assist e tra i favoriti per il premio di miglior difensore dell’anno. Infine è storica la qualificazione degli Charlotte Bobcats trascinata dalle prestazioni sontuose di Al Jefferson e Kemba Walker.

Con i playoff si inizia a fare sul serio e chi vuol vincere l’anello dovrà dimostrare sin da subito di essere pronto per il titolo. Le partite saranno trasmesse dalla notte del 19/04 come sempre su Sky Sport e il tabellone è già da subito molto interessante.

Chi sarà in grado di andare fino in fondo?

EASTERN CONFERENCE
(1) Indiana Pacers – (8) Atlanta Hawks
(2) Miami Heat – (7) Charlotte Bobcats
(3) Toronto Raptors – (6) Brooklyn Nets
(4) Chicago Bulls – (5) Washington Wizards

WESTERN CONFERENCE
(1) San Antonio Spurs – (8) Dallas Mavericks
(2) Oklahoma City Thunder – (7) Memphis Grizzlies
(3) Los Angeles Clippers – (6) Golden State Warriors
(4) Houston Rockets – (5) Portland Trail Blazers

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