No alla pena di morte per i Marò, si prospetta il carcere

[highlight]Indiscrezioni da New Delhi danno per scongiurata la pena di morte ai Marò. Ma la detenzione in carcere indigna il ministro Bonino[/highlight]

Grande attesa per l’udienza camerale, programmata per lunedì 10 Febbraio e poi rimandata, della Corte Suprema che avverrà a New Delhi per il processo ai due Marò italiani, nella quale l’India farà richiesta della pena da comminare ai due fucilieri.

Secondo le indiscrezioni dei giorni scorsi, sembra esser scongiurata la pena di morte, ma Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rischiano una sentenza che li può condannare fino a dieci anni di carcere. L’India, infatti, non farà riferimento alla violazione della legge per la repressione della pirateria, ma proporrà tra i capi di accusa un’imputazione decisamente più favorevole che evoca genericamente violenze sulle navi.

Non è decisamente soddisfatto il ministro degli Esteri Emma Bonino:

[quote]Sono anticipazioni che mi lasciano interdetta e indignata. Se confermata la sua applicazione, sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma. Il governo ritiene sconcertante il riferimento e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l’assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana. Il nostro impegno di riportare a casa Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è più forte che mai.[/quote]

Dopo le mobilitazioni che anche il web ha coinvolto, tramite il tweet storm dello scorso 4 Novembre, ci si chiede quale saranno le reazioni e le ripercussioni politiche tra le due nazioni in merito alla vicenda.

Sono ormai passati quasi 700 giorni da quando, il 15 Febbraio 2012, iniziò il calvario infinito dei due Marò. L’unica certezza, che sembra regnare incontrastata, rimane la confusione tra le indecisioni politiche nostrane e le carenze giurisprudenziali che hanno accompagnato l’operato delle autorità straniere fino a oggi.

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