Juventus – Napoli: una sfida in campo e fuori

[highlight]La partita Juventus – Napoli di questa sera risveglia una rivalità mai del tutto sopita [/highlight]


Mancano poche ore alla partita che terrà incollati sugli spalti allo stadio e sui divani davanti alla tv la maggior parte dei tifosi e amanti del calcio italiano, e già si respira un clima di forte tensione.

Questa sera, alle 20.45, allo Juventus Stadium scenderanno in campo la Juventus e il Napoli, riaccendendo una rivalità ormai da tutti conosciuta, ma che quest’anno sembra essersi addirittura acuita.

Entrambe le squadre hanno avuto un buon inizio di campionato, raggiungendo il secondo posto in classifica con 9 vittorie, un pareggio e una sconfitta, superate solo da una formidabile Roma. Non lotteranno però solo per la difesa del secondo posto e il tentativo di agguantare la capolista, ma anche per questioni che esulano dalla classifica e dal punteggio.

Due squadre di alto livello, con delle rose di valore; soprattutto la Juventus, come ha dichiarato in settimana l’allenatore del club partenopeo, Rafa Benitez, durante la conferenza stampa prepartita:

[quote]La rosa della Juve è la più forte del campionato, sappiamo tutti che è così anche se loro ogni tanto dicono che manca qualcuno. Anche Conte conosce il valore della sua squadra, sono ancora i favoriti per lo scudetto [/quote]

Ciò nonostante, il Napoli non ha nulla da invidiare alla squadra di casa, grazie a una campagna acquisti da 85,5 milioni di euro (in gran parte provenienti dalla cessione di Cavani al Psg), che ha portato a vestire la maglia azzurra giocatori del calibro di Higuain, Callejon, Reina e Albiol. Non meno importante è stato il calciomercato bianconero, che ha regalato ai tifosi il tanto atteso “top player”, Carlitos Tevez, e pezzi pregiati come Llorente e Ogbonna (a scapito delle cessioni di Matri e Giaccherini, non titolari fissi).

Per tener viva la tensione, anche verbale, Antonio Conte, allenatore della Juventus, ha risposto:

[quote]Benitez è abbastanza intelligente da capire che se il Napoli non vince lo scudetto quest’anno non avrà fatto niente. Benitez dice che il Napoli è al 75%, e la cosa mi preoccupa. Perché è a pari punti con noi. Mi chiedo cosa sarà capace di fare quando sarà al 100%. Non ci sarà campionato.[/quote]

La rivalità si fa sentire anche tra i calciatori: sfida nella sfida sarà quella tra i attaccanti argentini, il bianconero Tevez e l’azzurro Higuain, che cercano anche di conquistare credito in vista delle convocazioni per il Mondiale 2014 (affiancando l’insostituibile Lionel Messi). Ulteriore pepe è stato aggiunto dalle dichiarazioni di Diego Armando Maradona:

[quote]Un vero argentino non può mai giocare a Torino[/quote]

con Tevez che invece vuole dimostrare di riuscire a far breccia anche nel cuore della (ex?) “capitale industriale” d’Italia. Certo, quelli di Maradona erano anni differenti, quando una vittoria a Torino era un’impresa (anche per le oscure trame di “palazzo”) e un onore per i tanti immigrati. Il riscatto del Sud “operaio” contro il Nord “padrone”.

Oggi le cose sono abbastanza diverse, anche se i tifosi continuano a vivere con grande attesa e passione questo scontro, fino alle esasperazioni che provocano poi disordini negli stadi.

I tifosi napoletani sono ormai “abituati” a essere accolti negli stadi del Nord Italia al suono del coro “O Vesuvio lavali con il fuoco”, con uno spirito che non ha niente di sportivo. De Laurentiis ha espresso la sua opinione in merito ai microfoni di Radio KissKiss:

[quote]Ormai è un classico, un misurarsi continuo, dalla serie C, spesso abbiamo vinto, altre volte abbiamo perso. Alla base c’è un continuo sfottò che va fatto nel rispetto del gioco e dell’avversario, soprattutto rispettando l’impegno che ciascun club attua per i propri colori e i propri tifosi. Teniamo bassi i toni e non rischiamo di cadere nel cattivo gusto in avvicinamento a questa sfida.[/quote]

C’è poi il rovesciamento della medaglia, ovvero la discriminazione per chi ha scelto di tifare per una “squadra sbagliata”, diversa da quella della propria area geografica. È quello che avviene in Campania, dove spesso i numerosi tifosi juventini vengono addirittura minacciati o insultati gravemente per il preferire una squadra “straniera”, visto come una sorta di “tradimento” del proprio territorio (e a favore di squadre le cui tifoserie si “macchiano” spesso, come detto, di cori razzisti proprio contro queste aree).

Sembra impensabile mettere da parte tutto questo. Si può invece sperare che almeno per sul campo e sugli spalti vadano nel dimenticatoio le polemiche, le rivalità e le offese in nome dello sport, con due squadre che si affrontano a viso aperto.

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