Datagate: è scandalo anche in Germania

[highlight]Anche la cancelliera Merkel al centro dello scandalo Datagate. Intercettate le sue telefonate[/highlight]


Lo scandalo Datagate, che tanto scompiglio ha creato negli Usa e in Europa, è lontano dall’essersi dissolto. Ormai è chiaro come la situazione sia sfuggita dalle mani degli Stati Uniti, minando i rapporti diplomatici con l’Unione Europea; dopo aver colpito la Francia, ora vittima dello spionaggio americano sarebbe infatti la Germania.

Secondo le informazioni riportate dal settimanale Spiegel, il cellulare della cancelliera Angela Merkel sarebbe stato intercettato. Questa notizia ha scatenato l’indignazione del governo tedesco, che ha prontamente contattato Washington per chiedere delucidazioni. Durante la telefonata tra la Merkel e il presidente Obama, quest’ultimo ha smentito con fermezza l’accusa di spionaggio nei confronti della Germania e della Cancelleria. Smentita che è giunta anche da un portavoce della Nsa (National Security Agency), il quale ha dichiarato al giornale tedesco che l’agenzia non ha intenzione di mettere sotto controllo i telefoni della leader teutonica, anche se non ha escluso di averlo fatto in precedenza.

Ma a cosa ci si riferisce quando si parla di Datagate?

Lo scandalo è scoppiato nello scorso giugno, quando la talpa Edward Snowden ha rivelato al quotidiano britannico Guardian l’esistenza del programma di sorveglianza della NSA chiamato “PRISM”, creato per raccogliere e utilizzare informazioni provenienti da gestori di servizi internet e di comunicazione. Ideato nel 2007 per potenziare la lotta al terrorismo, è stato sempre difeso dalla Casa Bianca perchè considerato di fondamentale importanza per la sicurezza nazionale. Tuttavia, l’attività di spionaggio si sarebbe estesa anche all’Europa, prima in Francia e in Italia, ora in Germania. Snowden ha inoltre dichiarato che l’azienda di comunicazioni Verizon forniva all’FBI dati sensibili dei propri utenti, come identificativi delle conversazioni telefoniche, durata, orario e luogo dal quale vengono effettuate.

Queste rivelazioni hanno avuto un impatto fortissimo sull’opinione pubblica, mettendo in forte imbarazzo l’amministrazione di Obama.

Poche ore fa il ministro degli interni francese, Manuel Valls, ha rilasciato delle dichiarazioni all’emittente radiofonica Europe 1 in relazione alle informazioni diffuse dal quotidiano Le Monde, secondo cui nell’arco di 30 giorni, esattamente dal 10 dicembre 2012 all’8 gennaio 2013, 70,3 milioni di telefonate fatte da cittadini francesi sarebbero state registrate dalla Nsa:

[quote]Sono scioccanti e richiederanno delle spiegazioni precise dalle autorità americane nelle prossime ore. Con le nuove tecnologie della comunicazione servono regole, questo riguarda tutti i paesi. Se un paese amico, un alleato, spia la Francia o spia altri paesi europei, è del tutto inaccettabile.[/quote]

Ma lo scandalo non si esaurisce qui. Secondo l’ex capo della CIA per l’Italia, Vincent Cannistraro, c’è la possibilità che l’Italia risulti coinvolta, considerando che programmi del genere sono stati utilizzati anche nel nostro Paese.

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, approfittando della visita del segretario di Stato americano John Kerry per parlare del Medio Oriente, ha chiesto spiegazioni sul caso Datagate, ma Kerry ha liquidato le informazioni pubblicate da Le Monde giudicandole imprecise e fuorvianti.

Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, durante l’audizione davanti al Copasir ha rassicurato gli italiani, dicendo che la privacy della popolazione è stata garantita. Non sono dello stesso parere però i membri M5S del Copasir, Vito Crimi, Angelo Tofalo e Bruno Marton, che invece continuano a sospettare che un caso simile a quanto successo in Francia possa essere avvenuto anche in Italia.

Alla luce degli ultimi fatti emersi, questo sembra essere solo un assaggio di una questione aperta destinata a durare ancora per molto.

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