I giovani italiani e la crisi delle università

[highlight]Aumentano i ragazzi alla ricerca di un futuro lontano dall’Italia e dalle sue università[/highlight]

Il futuro dell’Italia? Ignoto e oscuro, così come quello che i ragazzi italiani intravedono per se stessi.

Secondo i dati allarmanti riportati dal Consiglio Universitario Nazionale, negli ultimi 10 anni ci sarebbe stata infatti una diminuzione del 17% di iscrizioni nelle Università italiane, che significa circa 50 mila immatricolati in meno.

A cosa è dovuto tutto questo? I fattori da analizzare sono molteplici.

In primis, non tutti gli studenti sono disposti a pagare le ingenti tasse universitarie, che portano le famiglie ad affrontare enormi sacrifici, in un Paese che ben poco offre in campo lavorativo. Molti preferiscono dunque trasferirsi a studiare all’estero, immettendosi così in un flusso competitivo che da subito li catapulta nel mondo del lavoro e offre loro una stabilità finanziaria che dà sicurezza e motivazioni adeguate per affrontare gli inevitabili sacrifici che comporta lo studio.

Altri sono i casi in cui i giovani abbandonano l’idea di un percorso universitario per cercare da subito una posizione lavorativa, anche senza garanzia di un posto fisso.

Gli alti costi dello studio fomentano poi l’illegalità tipicamente italiana. Ad esempio, gli universitari sono spesso costretti ad acquistare libri fotocopiati, violando il diritto d’autore, perché anche il costo di un libro diventa un potenziale ostacolo.

Ma cosa resta alla nostra Italia? Una gioventù bruciata, gettata allo sbando, che sicuramente un domani non sarà in grado di aiutarsi e di aiutare il proprio Paese.

Un’Italia che dovrebbe migliorarsi, sostenendo e sorreggendo i suoi studenti, i suoi figli, senza costringerli a emigrare per costruirsi un futuro che così non apparterrà più a Lei.

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