Brasile 2014: in attesa di Italia-Inghilterra, ripercorriamo gli esordi azzurri dal ’94 al 2010

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[highlight]Da Usa 94 a Sudafrica 2010, false partenze e grandi sprint iniziali. Così l’Italia all’esordio nelle ultime cinque edizioni della Coppa del Mondo.[/highlight]

E’ finalmente arrivato il giorno del debutto dell’Italia di Prandelli ai Mondiali brasiliani. Dopo l’emozionante (e discussa) vittoria del Brasile sulla Croazia e il crollo clamoroso di ieri della Spagna contro l’Olanda, ora tocca agli azzurri che a mezzanotte (ora italiana) affronteranno l’Inghilterra di Roy Hodgson. Senza De Sciglio e con Buffon in dubbio, il ct della Nazionale dovrà vedersela contro Rooney e compagni in un clima non molto ottimista, anche a causa delle deludenti amichevoli che hanno preceduto la partenza per il Brasile. A Manaus, dove si terrà l’incontro, la temperatura prevista è compresa tra i 21° e i 34°.

Facendo un passo, anzi cinque passi indietro, come sono andati gli azzurri all’esordio nelle ultime cinque edizioni dei Mondiali? Da Usa 1994 a Sudafrica 2010, ecco come l’Italia ha cominciato il suo cammino, breve o meno, nelle più recenti manifestazioni iridate.

Usa 1994

Negli States la Nazionale di Arrigo Sacchi arriva con i favori del pronostico, insieme al Brasile. Alla fine saranno proprio queste due squadre ad arrivare in finale con la Seleçao che trionferà ai calci di rigore. Prima, però, ci sono i gironi da superare. L’Italia capita nel gruppo E con Messico, Irlanda e Norvegia. Il debutto degli azzurri è previsto per il 18 giugno a New York e non sarà dei migliori. Gli uomini di Sacchi perdono contro quelli di Charlton. Il gol di Hougton arriva all’11’, ma Baggio e compagni non sono capaci di rimontarlo. Grazie alla vittoria contro la Norvegia e il pareggio contro il Messico, gli azzurri riusciranno a superare il turno come migliori terzi.

Francia 1998

Va decisamente meglio, almeno all’inizio, quattro anni dopo. In Francia, il ct è Cesare Maldini che guida i suoi ad una brillante qualificazione nel gruppo B. Anche in questo caso, però, l’Italia non riesce a vincere all’esordio. L’11 giugno a Bordeaux gli azzurri non vanno oltre il 2-2 contro il Cile. La Nazionale di Maldini, comunque, conquisterà il primo posto grazie alle vittorie su Camerun e Austria e ai gol di uno strepitoso Bobo Vieri, autore di 4 reti in 3 partite. Dopo l’1-0 agli ottavi contro la Norvegia, il cammino azzurro si fermerà ai quarti contro i padroni di casa della Francia, ancora una volta ai rigori.

Giappone e Corea 2002

Ecco l’edizione maledetta, ecco l’arbitro Moreno. I tifosi della Nazionale non dimenticheranno mai le pene sofferte durante il Mondiale nippo-coreano, dall’inizio a quegli snervanti ottavi contro la Corea. Stavolta, paradossalmente, è soltanto l’esordio a poter essere ricordato con piacere. La squadra di Giovanni Trapattoni parte bene e il 3 giugno 2002 vince nettamente contro l’Ecuador a Sapporo. Finisce 2-0 e, quattro anni dopo Francia ’98, è ancora Vieri a trascinare i suoi con una doppietta. La sconfitta contro la Croazia e il pareggio in extremis contro il Messico valgono il sudato biglietto per gli ottavi. Qui c’è la Corea, qui c’è Moreno, l’espulsione di Totti, i gol annullati, la rete di Ahn e tutto il resto.

Germania 2006

Finalmente la Germania, finalmente Campioni del Mondo. Dopo i maledetti rigori e le polemiche arbitrali, l’Italia riesci a rifarsi con gli interessi vincendo la Coppa del Mondo proprio dagli undici metri (in finale contro la Francia) e anche grazie ad una ed una sola decisione arbitrale discutibile (quella del rigore su Grosso agli ottavi contro l’Australia). La cavalcata verso Berlino parte il 12 giugno a Hannover. Come quattro anni prima, il risultato è di 2-0. Stavolta la vittima è africana: il Ghana di Muntari ed Essien. Ad andare in gol sono Pirlo e Iaquinta. L’Italia di Marcello Lippi comincia alla grande, finisce ancora meglio, colorando d’azzurro il cielo di Berlino.

Sudafrica 2010

Stelle e stalle, paradiso e inferno. Sempre con Lippi al timone, l’Italia passa dal sogno tedesco all’incubo sudafricano. Arrivati nel continente nero tra mille dubbi e scetticismi, i campioni in carica non riescono neanche a superare la fase a gironi. Il debutto contro il Paraguay è deludente, anche se non proprio pessimo. Il 14 giugno a Città del Capo gli azzurri vanno in svantaggio a fine primo tempo a causa del gol di Alcaraz. In una movimentata e confusa ripresa, solo De Rossi riesce ad evitare la sconfitta. Il punto non basterà. La squadra di Lippi, infatti, andrà in svantaggio anche contro la Nuova Zelanda riuscendo a recuperare grazie al rigore di Iaquinta. Tutto inutile. Il 3-2 subito dalla Slovacchia di Hamsik condanna i campioni del mondo uscenti. L’Italia è fuori, comincia l’era della Spagna.

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