Blatter:«I Mondiali del 2022 in Qatar potrebbero giocarsi in inverno»

[highlight]Per il Presidente della Fifa Joseph Blatter le temperature troppo alte rendono impossibile disputare d’estate i Mondiali di calcio 2022 in Qatar[/highlight]


Sta avendo le prime ripercussioni negative il progetto di Blatter di coinvolgere nella organizzazione dei grandi eventi sportivi Paesi che tradizionalmente sono stati emarginati nel tempo per lo strapotere occidentale.

A creare il grande, insormontabile, ostacolo non è l’instabilità politica di un Paese, né una protesta religiosa estremista e nemmeno una ipotetica guerra all’orizzonte, ma il grande caldo.

Eh sì: il 2 dicembre 2010 la Fifa ha assegnato l’organizzazione dei Campionati del Mondo al Qatar, ma si è scoperto soltanto ora che, in quell’area del pianeta situata in una piccola penisola della ben più grande penisola arabica, in estate fa caldo. Ma non quello che stiamo avvertendo qui in Italia in questi giorni e nemmeno quello di USA ’94 (quando, per esigenze televisive, le partite si disputavano alle 12 con temperature vicine ai 40° e con uno spettacolo sportivo alquanto discutibile). Il caldo qatarino è diverso, afoso, con picchi di 50°C e un alto tasso di umidità. Il tutto è intervallato da tempeste di sabbia, tipiche di quelle zone dal clima desertico.

La grande scoperta, degna dei migliori servizi paragiornalistici italiani che regalano titoloni al grande caldo estivo, rischia di mandare all’aria il grande progetto blatteriano del Mondiale arabo. In prima battuta, Blatter aveva cercato rimedio con il progetto di climatizzare gli impianti sportivi per  renderli più vivibili.

Questa idea, tipica dell’irreprensibile Presidente della Fifa, che davanti al business non fa mai un passo indietro, potrebbe forse rendere giocabili le partite, ma non risolverebbe il principale problema della sostenibilità di organizzare una delle più grandi manifestazioni sportive nel deserto.

Infatti, la Coppa del Mondo di calcio non è solo un evento di sport, ma una festa dai mille colori, un melting pot di culture e di tifosi che si incontrano e che rendono indimenticabili quelle due settimane anche più delle partite stesse. Come può tutto questo avvenire nel clima torrido qatarino?

Il Presidente della Fifa non si dà per vinto, ma ha già pensato a una soluzione alternativa: sta infatti prospettando la possibilità di giocare i Mondiali di calcio in inverno, quando le temperature arabiche diventano più moderate e mitigate dalle brevi piogge, che rendono le notti fresche e il clima dell’Emirato più vivibile.

Soluzione geniale, penserebbero i più.

La “splendida” idea, però, non tiene conto dello stravolgimento che dovrebbe sopportare l’intera stagione calcistica mondiale.

L’indomito Blatter non si fa spaventare e spiega: [quote]il calendario provvisorio degli incontri per il Mondiale del 2022 sarà pronto entro la fine del 2014, così avremo otto anni per prepararci, che è un tempo più che sufficiente. Non credo che ci troveremo ad affrontare lamentele. Il regolamento parla chiaro: il Comitato Esecutivo della Fifa ha il potere di apportare modifiche al calendario della Coppa del Mondo. Francamente non mi aspettava le richieste di risarcimento da parte di Stati Uniti, Australia e Corea del Sud, che sono state sconfitte dal Qatar nella sfida ad organizzare l’evento mondiale.[/quote]

L’ipotesi è già stata criticata dalla Premier League, il Campionato inglese, che per voce del suo presidente Richard Scudamore ha avvertito: [quote]Pensiamo che sarebbe il completo caos nel calendario del calcio mondiale. La Coppa del mondo si gioca in estate, così come è stato deciso da una commissione competente. Se decidessero di giocare il Mondiale in inverno, non ne risentirebbe solo il calendario della Premier, ma quello europeo e mondiale. Noi non possiamo stravolgere la nostra organizzazione perché improvvisamente qualcuno vuole modificare il calendario.[/quote]

Il 2022 è ancora lontano. Intanto, ci sono da giocare i mondiali in Brasile del 2014, con le proteste popolari crescenti, e quelli in Russia nel 2018, che porteranno sicuramente alla ribalta le problematiche delle libertà civili e dei diritti umani. Di questo, Blatter non si intimorisce e non si cura troppo, e spererà fino alla fine di riuscire a far passare il progetto del mondiale d’inverno, nel principio degli “affari economici prima di tutto”.

Il disegno, più che essere un’opportunità di vetrina dell’altra parte del mondo, da sempre ai margini nella visione occidentocentrica, sembra essere una concessione ai regimi degli Emiri che stanno diventando i  padroni del calcio.

Si spera che la Fifa abbia la forza per cambiare idea per una sede  scelta contro ogni logica e razionalità; se invece Blatter si ostinerà nel progetto del Mondiale petrolifero, sperando in un inversione dei poli che potrebbe cambiare il clima qatarino, rischierà di trovarsi a guardare le partite da solo con  gli Sceicchi, in perfetti impianti climatizzati, ma con il deserto intorno.

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