Massimiliano Ambrosino ci racconta del suo primo album, “AmbrOsino”

[highlight]Intervista al cantautore napoletano, autore del brano “Ecco precisamente”, molto trasmesso dalle radio nelle ultime settimane [/highlight]

Album di esordio di Massimiliano Ambrosino, cantautore napoletano, per pigrizia semplicemente chiamato AmbrOsino. Il disco è un concept album indipendente, ricco di onesti contenuti, semplici e diretti, poetici e ironici. AmbrOsino mischia i suoni della sua terra ad un’idea melodica, creando un ponte immaginifico che collega il porto rumoroso di Napoli con una spiaggia isolata di Malibù.

C’è un filo rosso e sottile che lega ogni singola traccia come se fosse un’unica storia in cui immaginarsi, e che accompagna per mano l’ascoltatore nella tempesta e nel sereno di un breve viaggio. Pensato e arrangiato per sottrazione, scavando il superfluo, svuotando le sonorità e le parole in eccesso proprio per dar luce alle piccole verità delle canzoni e spazio a un nucleo armonico vivo e semplice.

Come ha preso forma quest’album? Come è nata quest’avventura?

In effetti io faccio musica già da un po’ di anni, ci sono state in passato altre occasioni di incidere altri album; non ti saprei dire oggi cos’è cambiato, come sia successo, ma è accaduto.

Abbiamo messo insieme un po’ di canzoni che ho scritto  in un determinato momento. È venuto fuori una sorta di concept album; ogni brano è collegato all’altro da un filo conduttore immaginario. Questa è la storia del disco, che è nato anche grazie all’incontro con alcuni miei collaboratori come Enzo Foniciello, della Fonex  Foniciello, che è il mio collaboratore diretto, il quale mi ha aiutato ad arrangiare l’ album; è anche il direttore artistico ed ha suonato anche molti strumenti durante nel disco.

C’è un musicista in particolare che ti ha ispirato? Uno stile musicale a cui sei legato?

Io ascolto musica da quando ero molto piccolo, mio padre a casa suonava il pianoforte. Mi piacciono molti generi musicali, dalla musica classica a quella moderna. Sono molto legato ai cantautori, sono quelli che più mi ispirano maggiormente, soprattutto quelli che hanno dato lustro al nostro paese, anche se seguo anche la musica oltreoceano, sempre legato al cantautorato, in questo caso americano, come ad esempio Jack Johnson . Questi ultimi mi affascinano molto, perché con i colori, i sapori somigliano molto alla nostra etnia, al nostro modo di vivere.

Come mai hai scelto questa meravigliosa foto d’epoca come immagine per la copertina del tuo album?

Quella foto ritrae me da piccolo e viene direttamente dalla scatola dei ricordi di famiglia. Questa foto è quella che meglio mi rappresenta perché mi sento ancora un bambino in fondo, in quanto conservo molto di quel periodo, soprattutto nei confronti della musica mi sento ancora molto acerbo, molto illuso. Però posso dire che è quello che mi ha consentito di far venire fuori delle cose schiette, sincere.

La collaborazione con Full Heads com’è nata?

È nata per caso. Io ho registrato il disco alla Mad Entertainment che fu set di due film culto come “Matrimonio all’italiana” e “L’oro di Napoli” ; il balcone dello studio dove ho inciso l’ album sembra essere proprio quello dove  Sofia Loren e Mastroianni si affacciarono all’epoca, è stata un’esperienza molto suggestiva. Lì ha sede anche la Full Heads, e si trovò Luciano Chirico ad ascoltare le registrazioni in studio e decidemmo di collaborare.

C’è un momento particolare di questo viaggio che porterai con te e che sarà difficile da dimenticare?

All’incirca due anni fa le canzoni sono venute fuori nel giro di un paio di mesi, una dietro l’altra. È da qui che è nata l’idea del concept album, e di metterle tutte assieme venendosi così a formare una sorta di microstoria.

Il tuo brano “Ecco precisamente” è frequentemente passato in radio. Come hai vissuto questo grande successo radiofonico?

Io l’ho presa molto bene, perché sembra che gli ascoltatori l’abbiano presa bene. Questo ti sorprende perché solitamente la musica in radio è molto veicolata, cercano sempre di passare musica con suoni grandi, pieni, con molti bassi; essendo questo un brano in acustico, un po’ come tutto il resto dell’album, fatto di violini e chitarra acutissima, non ci avrei scommesso tanto. Ne sono tanto contento.

Per il futuro che progetti hai? Già c’è qualche evento in programma?

Abbiamo un primo evento il 20 marzo al Dejavu di Pozzuoli, saremo io e il mio collaboratore Enzo Foniciello. Suoneremo a due chitarre, proprio dove sono nati i brani, così facendo non sarà difficile far rivivere le stesse emozioni all’ascoltator. Partiremo dal Dejavu, ma lo porteremo in giro per far conoscere meglio l’album E per farlo nostro il più possibile.

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