I migliori film ambientati al liceo [Seconda Parte]

[highlight]Continua il nostro viaggio nel cinema americano per raccontare il legame indissolubile tra film e licei[/highlight]

Tragedia, commedia, horror, fantasy e… liceo americano. Se è vero che ogni genere cinematografico riesce ad ambientarsi perfettamente in una scuola superiore statunitense, è altrettanto vero che il numero di film “liceali” prodotti negli USA è talmente ampio da costituire quasi un genere a sé stante.

Da anni l’ambientazione del liceo di oltreoceano affascina gli spettatori europei, oltre a riscuotere ovviamente un enorme successo anche in patria. La lista di film famosi ambientati tra i corridoi e i banchi di scuola americani è lunghissima, ma alcuni hanno attratto l’attenzione del grande pubblico più di altri.

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Easy Girl (2010)

Liceo e perdita della verginità anche (forse soprattutto) nel cinema americano, sono due componenti che spesso camminano di pari passi. In “Easy Girl”, la protagonista Olive (Emma Stone) mente alla sua migliore amica per evitare di partire con lei e i suoi genitori per un week-end al campeggio.

La scusa è semplice quanto “pericolosa”: Olive deve partire con un ragazzo. Al ritorno, le due amiche si ritrovano a parlare dei giorni appena trascorsi e, per una serie di circostanze, la protagonista fa capire di aver perso la verginità. La voce corre subito per il liceo di Olive, mentre un suo amico le chiede di confessare di aver avuto il rapporto con lui per smentire le voci riguardanti una sua presunta omosessualità. Ne nasce un circolo vizioso che sembra senza fine, ma che verrà chiarito dalla stessa Olive con un video che farà il giro di tutto l’istituto.

Carrie – Lo sguardo di Satana (1976)

“Scream” di Wes Craven non è l’unico film horror ambientato in un liceo americano. Prima del serial killer con la maschera da fantasma, ci aveva pensato Brian De Palma (regista di film come “Scarface”) a dare un volto e una voce a “Carrie – Lo sguardo di Satana”, basandosi sul soggetto del romanzo di Stephen King. “Carrie” è anche il primo di una lunga serie di opere del “Re dell’horror” sottoposte ad adattamenti cinematografici.

La storia si basa sulla tragica vicenda di una ragazzina, appunto Carrie, che a causa dell’errata educazione ricevuta dalla madre, diventa lo zimbello della sua scuola, soprattutto in seguito all’episodio delle mestruazioni sotto la doccia che provocano l’ilarità di tutte le compagne.

Tra queste, solo Sue cerca di aiutarla consigliando al suo ragazzo Tommy di accompagnarla al ballo di fine corso; peccato che la perfida Chris, punita dall’insegnante proprio per aver schernito Carrie, ha tutta l’intenzione di togliersi una bella soddisfazione. Così, quando Carrie e Tommy vengono premiati come coppia più bella del ballo, la perfida ragazza gli spruzza addosso un bel po’ di sangue di maiale.

Piccolo particolare: Carrie ha poteri telecinetici e decide di dar fuoco all’intera sala provocando un numero vastissimo di vittime. Tornata a casa, trova la madre adirata: anche qui la ragazza provoca un incendio distruggendo tutta l’abitazione e restando lei stessa uccisa.

Quando l’umile Sue andrà a visitare la sua tomba, dal sottosuolo una mano insanguinata le afferrerà una gamba…

I ragazzi del fiume (1987)

In ogni liceo del mondo, è inevitabile, si creano gruppi e sottogruppi. Negli States, poi, questi si distinguono in base a caratteri ben precisi e facilmente identificabili: le cheerleader, i giocatori di football, i secchioni emarginati e “sfigati” e così via. Ogni gruppo, ovviamente, ha il suo leader.

In “I ragazzi del fiume” di Tim Hunter, il capobranco è Layne (Crispin Glover) che impone agli altri amici di coprire il terribile gesto di Samson, che ha confessato – vantandosi – a tutto il gruppetto di aver ucciso la sua ragazza, Jamie. Gli altri componenti della comitiva, però, non sono d’accordo e, quando uno di loro, riesce a raccogliere il coraggio per andare a confessare tutto alla polizia, nascono le annunciate complicazioni per i liceali coinvolti nella vicenda.
Alla pellicola, tra le altre cose, partecipa anche un giovanissimo Keanu Reeves, pronto a spiccare il volo con i grandi successi degli anni Novanta (“Dracula di Bram Stoker”, “L’avvocato del diavolo” e “Matrix” su tutti).

Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano (1983)

Il titolo dice tutto, e questo succede in ogni parte del mondo. Quando i genitori partono lasciando la casa libera, i figli – specie se in età liceale – perdono qualsiasi freno inibitore. Insomma, quando il gatto non c’è i topi ballano.

E’ ciò che fa un giovane Tom Cruise in “Risky Business”, quando i suoi genitori lo lasciano solo in casa partendo per una lunga vacanza. In procinto di iscriversi all’università, il giovane protagonista interpretato da Cruise decide di dilettarsi in compagnia di Lana (Rebecca De Mornay), un’affascinante prostituta, e delle sue amiche.

La scena del ballo di Tom Cruise in mutande non può lasciare indifferenti tutti coloro che hanno cominciato a seguire la carriera del noto attore americano a partire da “Mission: Impossible”, o giù di lì.

American Pie (1999)

Ok, affermare che il liceo americano al cinema è tutto in “American Pie”, arrivati a questo punto, sarebbe contraddittorio e anche poco corretto. Ma non c’è dubbio che la saga dei fratelli Weitz ha contribuito notevolmente ad alimentare il mito del liceo statunitense nel mondo, anche quando i protagonisti dei vari film hanno lasciato la scuola. Anche quando il set si è trasferito al college o addirittura in chiesa, per il matrimonio dei due protagonisti: “American Pie”, in un modo o nell’altro è restato sempre e indissolubilmente al mondo liceale. L’ultimo capitolo della serie, “American Pie: Ancora insieme” ne rappresenta la dovuta chiusura.

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Le assurde e quasi ridicole avventure di Jim e i suoi compagni hanno fatto ridere almeno una generazione, prima di essere tramandate a quella successiva anche nei divertiti racconti tra amici. Tanto che Jason Biggs è diventato il prototipo del ragazzo del liceo sempre eccitato e in cerca di una donna; Alyson Hannigan è la ragazza semplice e solo apparentemente timida che però sa il fatto suo.

E poi Stifler – lo “Stiffmeister” – Finch, Nadia e gli altri personaggi che rappresentano, ognuno con la propria unicità, le varie tipologie di individui che si possono incontrare tra i banchi di scuola.

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