Foja: buona la prima di “Dimane Torna o’ Sole”

[highlight]Parte il Tour della band folk/rock napoletana. Prima tappa alla Casetta della Musica[/highlight]


Se c’è qualcosa di maledettamente delicato nel mondo della musica, il 99% di artisti, addetti ai lavori e presunti tali risponderà univocamente: registrare, presentare e suonare il secondo disco. Perché se il primo disco ufficiale ha il sapore della scoperta, il secondo è un selvaggio confronto con le aspettative dei tuoi fans, quelli che ti hanno seguito dagli esordi ed ai quali vorresti spaccare il cranio semplicemente per capire dove vanno a parare i loro desideri ed attenuare al minimo le delusioni. I Foja hanno deciso di presentare la loro opera seconda come una famiglia che si prepara ad ospitare parenti e conoscenti per le festività: un venerdì sera alla Casetta della Musica (a Fuorigrotta) in compagnia di amici (sia on-stage che in platea); due ore di live conditi da altrettanti encore, in una manifestazione collettiva di affetto e stima verso l’operato di Sansone & soci.

Primo, significativo, brano della serata: “A’ Malia”, il singolo che ha fatto da traino a “Dimane torna o’ sole” (Fullheads, novembre 2013) e che, inoltre, è presente nel lungometraggio “L’arte della Felicità” di Alessandro Rak. Uno dopo l’altro, si alternano i vecchi successi (sentitissima, come sempre, “’O sciore e ‘o vient”) ed i nuovi brani (fra i tanti, “’A canzone do tiempo”, “Donna Maria”, “Fesso e cuntento”) provati live per la prima volta ma già forti di un buon impatto sul folto pubblico presente. Tanto gli ospiti che hanno impreziosito la serata (nell’ordine: Luca Carocci, Giuseppe Fontanella -ex 24 Grana-, Libera Velo, Maurizio Capone, Gnut) insieme alla visual performance coreografata da Immaginaria capace di stupire la vista dei timpani impegnati a seguire le note della rock-band napoletana: un connubio dei due sensi principali che funziona meravigliosamente regalando preziosi episodi artistici.

Una serata che per la sua durata si avvicina più ad un rock-show che ad un semplice concerto, idea confermata anche dall’impronta del nuovo album che appare carismatico e capace di dare la giusta “pettinata”. Ma l’impronta Foja è unica e multiforme: difficile capire da dove nasce tale sound, fin troppo semplice affermare che il power folk dei 4 partenopei (stasera in 6 con l’ingresso di tromba e seconda chitarra) è una miscela 100% originale, autentica nella sua matrice artistica come trasparente e onesta nelle sue sfaccettature. Nel complesso, il live messa su (ottimamente) da Ufficio K lascia parecchie certezze: la bontà del seguito di “na Storia Nova”, ma soprattutto, che quando i Foja giocano in casa il segno 1 è una scommessa sicura.

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