Oltre al “mi piace” su Facebook “simpatizzo”

[highlight]Gli ingegneri di Fb avanzano l’ipotesi di aggiungere il tasto “sympathise” al “like”[/highlight]



Gli ingegneri del social network, che induce a condividere e relazionarsi con gli altri attraverso il web, stanno pensando di ampliare il campo delle emozioni da poter manifestare, andando incontro, così, alle esigenze di coloro che ne usufruiscono. Su Facebook appare, infatti, riduttiva la possibilità di cliccare il pulsante “mi piace” se lo stato di un amico ha per oggetto un lutto, un evento spiacevole o un’esternazione malinconica. Per esprimere la propria compassione, per solidarizzare urge qualcosa di diverso; ed ecco che nasce l’idea di un tasto aggiuntivo: il“sympathise”.

Sono in tanti a sperare, da anni, nell’introduzione dell’alternativa “non mi piace” per esprimere un giudizio negativo; intanto, se da una parte viene delusa quest’aspettativa (sconsigliata dai sociologi per l’aumento di casi di cyberbullismo che potrebbe provocare), dall’altra emerge l’ipotesi di poter almeno simpatizzare. La traduzione italiana più appropriata è proprio “simpatizzo” ed indica la capacità di soffrire con o per una persona.

Il sito della Bbc riferisce che la discussione intorno al nuovo pulsante è sorta tre giorni fa, in occasione di una sessione organizzata da Facebook, battezzata “giorno di ricerca della compassione”, nella quale pubblico e ricercatori sono stati invitati a comprendere meglio il valore e la forza della compassione. È stato proprio un membro del pubblico a chiedere, nel corso del convegno, se si fosse mai pensato a qualcosa di più appropriato per la manifestazione dei sentimenti di dispiacere e vicinanza; Dan Mauriello, un ingegnere software presso Fb, ha confermato l’ipotesi con la sua risposta, dichiarando che un collega, durante uno dei brain storming aziendali chiamati “hackathon” , ha proposto di cambiare il “like” in “sympathise”.  Nonostante i numerosi consensi, però, l’iniziativa non è stata promossa per il momento, ma non si è esclude una comparsa, in futuro, del pulsante “empatico”.

D’altronde, la mania di condividere ogni attimo, anche il più banale, sul social in questione assume proporzioni sempre maggiori, fino a trasmettere l’idea che neanche la sia abbia una vita se non è resa pubblica su Fb con foto e stati a tutte le ore. Ma quando si tratta di eventi spiacevoli, siamo sicuri che basti un semplice e freddo “simpatizzo”, che libera dal peso di un contatto fisico difficile da sostenere, per sentirsi meglio?

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