Tutti vogliono diventare manager. Ma è davvero cosi?

[highlight]Essere il “boss” è il sogno di tutti…o almeno lo era![/highlight]

Un recente sondaggio effettuato negli Stati Uniti dal sito careerbuilder.com sembra infatti sancire il tramonto del desiderio di diventare manager.

Quello che sembra un vero e proprio paradosso trova ampia conferma nei numeri: delle migliaia di intervistati, solo il 34% circa dei lavoratori aspirano a posizioni di comando. Ripartiti ulteriormente, i risultati mostrano che sono gli uomini (40%) ad avere maggior desiderio di avere un ruolo di leadership rispetto alle donne (29%), e che gli afro-americani (39%) e i lavoratori appartenenti a categorie discriminate (44%) sono più propensi a voler “far carriera” rispetto alla media nazionale.

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Vuoi davvero essere tu il capo?

Il sondaggio, realizzato online, ha interrogato un campione nazionale di 3.625 lavoratori a tempo pieno sia nel mondo pubblico che privato. Una prima assoluta, non esistono dati precedenti per valutare eventuali trend, una prima volta che racconta la volontà di non “sostituire il proprio capo”.

I motivi? Si va dalla paura delle responsabilità, alla differenza di generazione, passando per la soddisfazione provata nell’attuale ruolo.

La maggioranza (52%) si dice infatti soddisfatta dell’attuale ruolo, mentre un terzo (34%) ha dichiarato di non voler sacrificare l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Circa un quinto confessa di non avere la laurea o le competenze necessarie. Numeri che devono certamente far pensare le aziende. Il crescente timore di non riuscire a conciliare in maniera adeguata lavoro e privato potrebbe in futuro diventare un elemento critico per perdere eventuali risorse di valore. Un rischio che in un’economia sempre più legata al know-how delle proprie risorse diventa vitale per il successo di qualsiasi realtà.

La difficoltà di essere donna, manager e mamma

Il problema delle lunghe ore di lavoro esclude a priori le donne, spesso legato alla volontà di diventare madri. Per esempio, una recente ricerca condotta da Stew Friedman a Wharton mostra che le frequentanti dei corsi MBA sempre più scelgono di non avere figli.

Da ciò emerge una sentita contrapposizione tra famiglia e lavoro, troppo spesso viste dagli intervistati come difficilmente conciliabili. Non a caso la volontà di ricoprire ruoli di gestione aumenta con l’età, momento in cui i figli sono finalmente grandi e gli interessi personali si affievoliscono.

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Spesso, come afferma Rosemary Haefner, vice presidente delle risorse umane su CareerBuilder, è solo questione di autoconvincersi di essere felici nel ruolo lavorativo attuale, magari a causa di una carriera che stenta a decollare e che fa diventare ciò che pare irraggiungibile (ruoli manageriali) come indesiderati.

Eppure, siamo onesti: ci sono un sacco di motivi per cui è bello essere il capo…

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