Napoli è ancora potabile. Un convegno per discutere della qualità dell’acqua

[highlight]Diverse associazioni ambientaliste si sono incontrate per discutere e fare chiarezza sulla qualità dell’acqua campana[/highlight]


A poco meno di un mese dalla pubblicazione di “Bevi Napoli e poi muori”, inchiesta del’Espresso accompagnata da un’eloquente copertina, la polemica non è affatto scemata.
Lo dimostra la caotica conclusione del convegno “Napoli è ancora potabile”, tenutosi presso la sala del complesso di Santa Maria La Nova, sede del Consiglio Provinciale.
L’evento è stato organizzato dalle associazioni “Big Bang Napoli”, “Cittadinanza attiva in difesa di Napoli” e “Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti”, intenzionate a fare chiarezza.
Il direttore generale dell’ABC (ex Arin), Lucio Tarallo, esordisce dichiarandosi convinto che

[quote]né oggi, né mai si deve sottovalutare la questione ambientale in Campania[/quote]

Ma a fronte dei controlli condotti in parallelo dall’azienda che rappresenta (oltre 100.000 analisi annue) e dall’Asl si può inviare un messaggio rassicurante ai cittadini.

Il nodo della questione, come spiegherà poi più dettagliatamente Francesca Santagata (Responsabile qualità ABC), sta nel divario tra la lettura completa di uno studio sull’ambiente condotto dal Comando dell’ US Navy di Napoli tra il 2008 ed il 2011, oggetto di un rapporto di oltre 5000 pagine, e la parzialità degli stralci pubblicati dal settimanale.

Lucio Tarallo specifica che occorre «evitare il messaggio gridato», ma si rende a suo avviso necessario «uno sforzo comune a lavorare in positivo». I media vanno richiamati al senso di responsabilità necessario visto il ruolo che sono chiamati a svolgere.

Francesca Santagata spiega con chiarezza che lo studio incriminato si divide in sostanza in due parti: la prima, più tecnica, identifica i siti dove sono stati effettuati i rilievi e illustra i valori di riferimento (statunitensi) utilizzati per parametrarli; la seconda, quella estrapolata dal settimanale, si addentra nella valutazione del rischio, effettuata però abbassando le soglie di tolleranza e fissandole dunque come nuovo dato di riferimento. La responsabile qualità dell’ABC rimarca con forza:

[quote]laddove tale diminuzione sia nell’ordine di tre misure di grandezza, è molto più che probabile che qualche elemento ne sfori le soglie.[/quote]

L’acqua si può definire inquinata solo quando le sostanze in essa contenute non si rispettano i limiti prefissati dalla legislatura vigente nei singoli Paesi.
Non sono arrivate smentite da Bruno Manfellotto, presente al convegno, né le scuse che in molti si sarebbero aspettati. Il tema dell’inquinamento è a giusta causa fortemente sentito perché i suoi effetti spaziano dalla minaccia della salute ai danni diretti ed indiretti sull’economia.
Si rende pertanto necessaria cautela nel diffondere informazioni che possono aggravare il già teso clima nazionale e doveroso da parte degli organi competenti di non abbassare la guardia sia nel monitoraggio costante della situazione che nella verifica delle responsabilità.

Ne dovrà comunque passare di acqua sotto i ponti prima che si plachino gli animi e si abbassino i toni, e soprattutto dovranno arrivare risposte esaurienti, precise e responsabili.

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