La storia (e le storie!) dei 99 Posse nel libro “Curre Curre Guagliò”

[highlight]La biografia della band napoletana è stata presentata dal suo autore, Rosario Dello Iacovo, alla Feltrinelli di Pomigliano.[/highlight]

Si è tenuta ieri alla Feltrinelli di Pomigliano D’Arco la presentazione del libro “Curre Curre Guagliò”, una biografia della storica band napoletana 99 Posse, scritta da Rosario Dello Iacovo. Presente all’evento l’autore, che è anche agente del gruppo, ha descritto di cosa tratta il libro.

Non si parla di canzoni o di album ma di storie di vita di una band che ha molto poco in comune con le altre. La narrazione inizia dagli anni 70-80 quando non esisteva ancora il progetto 99 Posse, ma tuttavia si potevano scorgere i primi germi. Sono questi gli anni ormai dimenticati di un’Italia il cui unico desiderio era di essere più libera. Diversi movimenti si sono susseguiti, come ad esempio le Brigate Rosse, che hanno lasciato una macchia indelebile sul suolo italiano.

A Napoli la situazione non è diversa, e nel 1989 nasce il Movimento della Pantera, che sancisce la fine degli scontri degli anni 80. Quest’ultimo è un movimento di occupazione universitaria a cui hanno partecipato anche i membri dei 99 Posse. Inizialmente essi si consideravano attivisti che scrivevano volantini in musica, solo agli inizi degli anni 90 formano il gruppo nel cuore dell’Officina 99, Centro Sociale autogestito dove si incontravano i giovani dell’epoca. Fin dall’inizio non hanno mai dimenticato le loro origini e sono sempre stati presenti a successive occupazioni, a discapito anche del loro successo personale. Nel libro, scritto in prima persona, sono contenuti la maggior parte degli eventi importanti che caratterizzano la vita e la carriera dei 99 Posse, in seguito a una meticolosa rassegna dell’autore.

Dopo una dettagliata presentazione, Rosario Dello Iacovo ha risposto ad alcune nostre domande.

Com’è nata l’idea di raccontare i 99 Posse?

L’idea è nata principalmente perché a Napoli facciamo molte cose soprattutto nell’ambito dei movimenti di lotta però raramente li raccontiamo per iscritto. Nel loro caso dopo tanti successi ho pensato di raccontare la loro storia anche con qualche retroscena che non tutti conoscono. La scena dei 99 Posse è l’Italia. Il libro abbraccia quattro decenni, dagli anni 70 ai giorni nostri, anni in cui i 99 Posse si sono distinti. Ho voluto mostrare in queste pagine che dietro a quelli che per qualcuno sono degli idoli ci sono dei ragazzi che sono cresciuti come gli altri, con le loro passioni per i gruppi del tempo. Al di là della “Rockstar” ho voluto presentare degli uomini comuni. Ad esempio io vedo ai concerti persone che non hanno il coraggio di rivolgergli la parola e io proprio a questi ho voluto dire con questo libro: guardate che siamo persone come voi, un po’ più vecchi ma esattamente come voi.

Avete parlato di attivismo. Come lo vedete oggi?

Anche oggi ci sono ragazzi che fanno manifestazioni e che sono iscritti ai centri sociali, forse noi eravamo un po’ di più. Ma penso che si tratti di fasi storiche. Magari tra due anni ci saranno molte più manifestazioni perché io credo che le condizioni di vita peggioreranno in questo Paese, quindi bisogna solo aspettare.

Quanto lavoro c’è voluto nel ripercorrere questi quattro decenni?

C’è stato un lavoro di selezione molto faticoso. Nemmeno io immaginavo tutto ciò che è in realtà è successo, molto è rimasto anche fuori. è stato anche molto gratificante soprattutto per me, che sono stato protagonista come loro di queste vicende, indipendentemente dalla musica. Anche io ho occupato Officina 99, ho fatto parte del movimento studentesco. Ho rivissuto il tutto per fare chiarezza degli ultimi trent’anni della mia vita. Mi è piaciuto  molto farlo.

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