Franco Di Mare presenta il suo nuovo libro agli studenti di Pomigliano d’Arco

[highlight]Franco Di Mare incontra le scuole di Pomigliano d’Arco per parlare del suo ultimo libro “Il paradiso dei diavoli”[/highlight]


Nell’accogliente sede della Feltrinelli Point La Distilleria di Pomigliano d’Arco, Franco Di Mare ha incontrato gli studenti delle scuole per parlare del suo ultimo libro “Il paradiso dei diavoli”, un’opera che l’ex inviato di guerra dei Tg Rai ha voluto pubblicare per mettere fine al suo rapporto con la città di Napoli, definito come

[quote]l’amare una donna di cui si conoscono i tradimenti, ma senza la quale non si può vivere.[/quote]

Motore del romanzo è la diatriba tra bene e male. Destreggiandosi tra i vicoli di Napoli, il libro ci porta ad ascoltare tante storie, tanti piccoli quadri che rientrano nella totalità della vita partenopea. Tra tutti spicca Carmine Cacciapuoti, giovane membro di una babygang dei quartieri spagnoli che, dopo l’arresto del suo capo e amico Nicola, detto “Camél”, scopre la passione per lo studio e la cultura, che lo aiuta ad abbandonare la strada. La sua redenzione lo porta addirittura a un passo dalla nomina di professore di Filologia romanza presso la Federico II, dopo aver conseguito la laurea in questa stessa materia.

Ma ecco che arriva un tiro mancino: il professore che cura la preparazione del suo dottorato preferisce favorire la carriera del figlio incapace alla brillante tesi di Carmine, spingendolo ad abbandonare l’università e i suoi sogni. Ormai sull’orlo del baratro finanziario, Carmine viene aiutato dal suo vecchio amico Nicola, divenuto ormai un camorrista vero, che inizia a commissionargli dei lavoretti profumatamente pagati.

Ma Carmine è combattuto tra la sua cultura che lo spinge verso il bene e il mondo malavitoso che, più che averlo circondato, l’ha inghiottito, e dal quale vuole tenere lontana la sua ragazza Lena, anche lei professoressa.

Un avvincente thriller quello scritto da Franco Di Mare, che vuole inviare un messaggio, esternato durante l’incontro con i licei di Pomigliano: l’unica speranza per la gioventù risiede in una cultura non fine a se stessa, ma volta alla diffusione; una cultura che deve insegnare ai ragazzi che

[quote]Sbirro non è una parolaccia, ma mafioso lo è[/quote].

Un’occasione per parlare di legalità, di giustizia, per affermare con forza che queste organizzazioni criminali si mantengono solo e soltanto sulla paura e sull’omertà, diventate uno stile di vita all’insegna del proverbio «Chi si fa i fatti suoi campa cent’anni».

Tale atteggiamento si è diffuso in tutto il Meridione d’Italia e Di Mare, oltre che prenderne atto, lo definisce puramente camorristico e mafioso, e quindi da combattere.

Ecco una clip di presentazione nella quale si presentano i personaggi del libro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto