Viva la dieta mediterranea…ma chi sa cos’è?

[highlight]Uno studio del Suor Orsola Benincasa rivela che gli studenti hanno solo un’idea vaga di cosa sia la dieta mediterranea[/highlight]


Tutti ne parlano e ne decantano le lodi, in Italia come all’estero. Eppure, a scendere bene nei dettagli, in pochi hanno le idee chiare su cosa sia.
La dieta mediterranea è il fiore all’occhiello del mangiar bene all’italiana, ma alla domanda “Che cosa è di preciso?”, fatta per una ricerca condotta dal Centro Ricerche Sociali dell’Università Suor Orsola Benincasa, 595 ragazzi, la cui età media è di 21 anni, residenti in Campania, Lombardia, Umbria e Sicilia, hanno dato le più disparate risposte.
La pasta è il primo alimento associato alla dieta mediterranea, questo rivela l’indagine. E si scopre anche che in città come Palermo, Perugia e Milano l’olio viene considerato un cibo, più che un condimento, come invece accade a Napoli.
Il rito del pranzo della domenica resiste solo al Sud. A Napoli l’84,8% risponde indicando un menù a base di carne, mentre solo il 27% indica un menù a base di pesce. A Milano, invece, la metà degli intervistati non distingue tra il pranzo della domenica e quello dei giorni feriali, a indicare la mancanza di ritualità legata al pasto festivo.
Per la metà degli studenti napoletani, la dieta mediterranea si riferisce alla salute; il 50% dei milanesi la considera un bene culturale, mentre a Palermo e Perugia la maggior parte degli intervistati (oltre il 60%) la associa semplicemente al buon cibo.
Gli studenti universitari intervistati che si sono detti a conoscenza del riconoscimento Unesco, avvenuto tre anni fa, sono pari al 23% a Milano e al 15,6% a Perugia. Una conoscenza straordinariamente alta si riscontra tra gli studenti di Palermo, pari al 57,9%. Fanalino di coda la Campania con il 10,8%.
A Napoli si riconosce la dieta mediterranea come salutare nel 97,6% dei casi e la riconoscono come ‘cibo’ nel 79,5% dei casi. Questi dati pongono la dimensione del cibo e quella della salute quasi sullo stesso piano, rimandando al binomio cibo-salute. Sempre nel capoluogo partenopeo, i giovani studenti universitari considerano alla dieta mediterranea una sorta di medicina.

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