Il potere della rete. Il caso del Festival del Giornalismo di Perugia

[highlight]Ad un passo dalla chiusura, il crowdfunding salva l’edizione 2014 dell’International Journalism Festival. Ma allora non è tutto virtuale?[/highlight]

Dal 2006 Perugia è sede del Festival Internazionale del Giornalismo  anche noto come International Journalism Festival – un evento aperto, unico nel suo genere, che vede confluire nel capoluogo umbro prestigiose firme del giornalismo internazionale e, accanto ad esse, numerosi operatori del mondo dell’informazione a 360°.

Ad ottobre 2013 ne era stata annunciata la chiusura per carenza di fondi. Il Festival, come ogni grande manifestazione, è una macchina complessa, alimentata dal lavoro di centinaia di volontari che ogni anno arrivano da diverse parti del mondo, ed ha bisogno di denaro per poter sopravvivere, a maggior ragione se l’ingresso è gratuito e aperto a tutti.

Arianna Ciccone, fondatrice del Festival insieme a Chris Potter, non si è arresa e ha voluto lanciare una sfida alla Community che da anni segue il progetto, organizzando una campagna di Crowdfunding, ovvero una raccolta di fondi a libera sottoscrizione.

Il successo dell’iniziativa è stato strepitoso e la risposta superiore anche alle aspettative più rosee: è stato infatti raggiunto e addirittura superato l’obiettivo dei 1oomila euro.

[quote]Finalmente si mettono in luce anche in Italia le dinamiche virtuose del web. Su 750 donatori, 600 sono contributi piccoli, gli altri provengono o da collette come quella di 1200 studenti del liceo Galilei di Perugia o da associazioni e aziende o da generosi privati e partecipanti alle scorse edizioni. È il risultato di una storia nata dal basso e di un modo di stare in rete non privo di errori ma riconosciuto come genuino. Alcune donazioni sono arrivate anche dall’America, dalla Russia, dalla Finlandia. Insomma, il Festival non solo non chiude ma può ingrandirsi ancora.[/quote]

questo il commento di Arianna.

L’edizione del 2014, che si svolgerà dal 30 aprile al 4 maggio, si presenta con un programma molto più ricco delle precedenti. Il successo riscosso con la campagna di finanziamento, frutto dell’ottimo lavoro svolto fino ad ora, rappresenta sicuramente un importante stimolo a crescere, e gli organizzatori sembrano aver raccolto in pieno la sfida.

Sono attesi a Perugia Alan Rusbridger, direttore del Guardian, Bill Emmott (ex direttore dell’Economist), Alexis Madrigal dell’Atlantic, Margaret Sullivan (garante dei lettori del New York Times), Richard Gingras ( capo delle news di Google) e Simon Rogers (data editor di Twitter ).

Ma, a giusta ragione, l’ospite d’onore sarà proprio la community che ha dimostrato in modo concreto di considerare irrinunciabile l’appuntamento con il Festival.

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