Pippo Civati, una voce fuori dal coro

[highlight]Pippo Civati conferma la sua intenzione a candidarsi alla segreteria del Partito Democratico[/highlight]


Mentre nel PD sale la tensione e s’inaspriscono le contrapposizioni tra piccioni, tacchini sul tetto, integralisti, new entry e anti-catoplebismo, avanza la candidatura di Pippo Civati, confermata ieri durante il PolitiCamp.

Consigliere regionale della Lombardia dal 2005 al 2013, con un Dottorato di ricerca in filosofia e scienze umane, Civati nel Partito Democratico rappresenta il famoso “nuovo che avanza”. A fargli compagnia altri esponenti di spicco del partito, come la neo governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ma soprattutto il rottamatore Matteo Renzi.

In un momento di estrema confusione all’interno del PD, con correnti e scissioni sempre più evidenti, Civati cerca di destreggiarsi grazie alle sue indubbie doti di comunicazione. Molto attivo sul web, con un blog (www.ciwati.it) sempre aggiornato, e una presenza molto cospicua sui social network, Twitter su tutti, il politico milanese sta raccogliendo attorno alla sua figura sempre più consensi, soprattutto tra i giovani che apprezzano molto il suo stile e le sue idee, più vicine alle posizioni di una sinistra progressista che non al governo di larghe intese. Infatti, in un tweet ci ha tenuto a dichiarare che «mi candido e lancio un manifesto contro il tatticismo. Se questo va contro le larghe intese, caro Enrico, ce ne faremo una ragione».

Molto critico nei confronti del suo partito, troppo arroccato su se stesso, «mentre noi ci occuperemo di tutto il resto, della scelta degli argomenti, delle parole nuove». La sua linea politica è sicuramente distante dal lavoro che sta svolgendo il Governo Letta, con uno sguardo a SeL, più che a Scelta Civica o ai moderati del PDL. Non è un mistero, infatti, la sua non partecipazione al voto di fiducia al governo di larghe intese, così com’è noto il suo tentativo di convincere il M5S a formare un esecutivo di cambiamento.

Da oggi è attivo un nuovo sito web (www.civati.it), finalizzato anche al reperimento di fondi per finanziare la sua campagna. Pochi in realtà, perché, come si legge nella pagina [sostieni], «crediamo che la politica non possa, né debba vivere di rimborsi automatici».

Una scelta coraggiosa, la sua. La storia del PD insegna, in effetti, che le voci fuori dal coro perdono intensità molto in fretta.


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