[highlight]Il nuovo presidente della Campania, finalmente in carica, nomina la giunta regionale, e con un colpo di teatro, mette in evidenza il ruolo delle donne: sei degli otto assessori sono donne.[/highlight]
De Luca ha conservate per se le deleghe ai trasporti, alla sanità, commissariata, l’agricoltura e la cultura. Il presidente ha affidato all’avvocato e parlamentare del PD, Fulvio Bonavitacola, la vicepresidenza della giunta, e le deleghe all’ambiente e all’urbanistica. Il professore Amedeo Lepore ha avuto la delega alle attività produttive.
Alle donne, un giusto mix di tecnici e docenti universitarie, De Luca ha affidato deleghe importanti.
La professoressa Lucia Fortini, docente presso l’università di Napoli, ha avuto assegnate le deleghe alla scuola e alle politiche sociali. L’importante delega al bilancio è stata assegnata alla professoressa Lidia D’Alessio, insegnante di economia aziendale all’università di Cagliari, e di organizzazione aziendale alla Luiss di Roma. La dirigente della Fondazione Idis Città della Scienza, Valeria Fascioni, ha avuto assegnata la delega all’internalizzazione e alle start up.
Sonia Palmieri, esperta in pianificazione, ha avuto la delega alle risorse umane, un importante e delicato incarico. Serena Angioli, dirigente dell’Agenzia Nazionale giovani, ha avuto l’importante delega ai Fondi Europei. Infine la scelta dell’assessore alla formazione e al lavoro, Chiara Marciani, mi sembra indicativa del pensiero di De Luca rispetto alle importante deleghe assegnate.
Una esperta in programmazione, attuazione e controllo dei fondi europei si sposa poco con la politica portata avanti dal precedente assessore, una gestione politica anche se corroborata da qualche scelta tecnica opportuna.
A parte qualche eccezione, l’impressione, a caldo, è quella di una giunta che, momentaneamente, mette in attesa la politica o, quanto meno, ci si riserva di rivolgersi successivamente.
Alla Campania, a noi cittadini e a De Luca auguriamo, in ogni caso, un buon lavoro in quanto di problemi sul tappeto ve ne sono e, in qualche caso, di drammatica attenzione.