Napoli si mette in moto con Bee

[highlight]Bee, il primo green mobility sharing italiano, un’esclusiva napoletana[/highlight]


Alcuni cittadini avranno già notato delle strane macchinine “sfrecciare” in città: sono le Bee, le auto elettriche protagoniste del car sharing napoletano, piccole e scattanti come gli insetti da cui prendono il nome.

Stavolta anche Napoli si mette in moto e lo fa letteralmente, fornendo un’ iniziativa unica in Italia: Bee è infatti il primo green mobility sharing italiano, che mette a disposizione auto elettriche in condivisione. Il costo è a consumo e ci sono tariffe diverse a seconda delle necessità del consumatore. Ci si registra sul sito, si ritira la card all’info-point più vicino e si parte!

Bee è presente da più di un anno in città, nell’aprile 2012 è partito con 40 auto e 20 Bee Point dislocati sul territorio cittadino. Ma questo è stato solo l’inizio di un ambizioso progetto che prevede infatti la creazione di altri stazionamenti per arrivare a coprire tutta l’area urbana con una circolazione di 200 auto elettriche e di Beeci.

La parola chiave di questa nuova forma di trasporto che Bee propone è Relax. Questa green economy fa leva infatti sui noti problemi di viabilità della nostra città e sulla necessità dei napoletani di dover disporre di un mezzo di trasporto per muoversi autonomamente da una zona all’altra della area metropolitana senza correre il rischio di arrivare in ritardo o di non trovare parcheggio.

Inoltre il servizio si integra perfettamente con le nuove disposizioni di circolazione voluti dal Comune: Beecar e Beeci possono infatti circolare liberamente anche nelle Zone a Traffico Limitato poiché entrambe sono a emissione zero.

Non giudicherei però queste macchinine un’alternativa al trasporto pubblico, piuttosto un valore aggiunto alla mobilità urbana che si sostituisce alla tradizionale automobile rimuovendo i costi di benzina, assicurazione ecc.

Un’altra parola chiave per definire questo progetto? Libertà. Sentirsi liberi in quanto autonomi e indipendenti da passaggi, autostop e autobus affollati ma anche liberi dalle emissioni derivanti da un’auto tradizionale.

Non avrete salvato delle balene, ma di certo nemmeno inquinato l’aria! Perché si può essere ecologisti senza rinunciare alla comodità di una macchina, basta rinunciare a possederla.

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