Google ci porta sulla luna con XPRIZE

[highlight]Con il progetto XPrize Google Lunar il colosso del web vuole farci conoscere le meraviglie dell'”ottavo pianeta”[/highlight]

Quando penso al Rover subito mi viene in mente Howard Wolowitz di The Big Bang Theory, solo che questa volta non si tratta di fiction, ma di realtà.

Con il progetto XPrize Google Lunar – nato nel 2007 – il colosso del web vuole farci conoscere le meraviglie della Luna, “l’ottavo continente”, il nostro satellite che ha una superficie più grande del Brasile e del Nord America messi insieme ma del quale conosciamo poco più del 5%.

Scenari meravigliosi, risorse preziose e misteri ancora da svelare, tutto questo è racchiuso in quel puntino luminoso che ogni giorno, dopo il tramonto, ci illumina, ispirando poeti e scrittori da sempre.

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30 Milioni di dollari in palio

Andare sulla luna, come puoi immaginare, non è per niente semplice e, sicuramente, non è economico, ed è qui che il Google Lunar XPrize entra in gioco. L’azienda di Mountain View ha messo in palio un budget di 30 milioni di dollari per realizzare il progetto di una sonda spaziale da inviare sulla luna, a patto che venga realizzato in forma privata, senza finanziamenti pubblici, e con budget contenuti. 

Fino ad ora hanno partecipato 18 team di scienziati e ingegneri provenienti da tutto il mondo, tutti al lavoro per inaugurare una nuova era nella scoperta delle frontiere spaziali.  

Per vincere il premio i team devono:

    1. 1) Fare atterrare un robot in modo sicuro sulla Luna
    2. 2) Farlo muovere per 500 metri sopra la superficie della Luna;
    3. 3) Registrare immagini in alta risoluzione da poter mostrare.

Tutto il lavoro deve essere svolto entro e non oltre il 31 dicembre 2016. Quello di Google non è l’unico contest attivo, ce ne sono altri, come il Nokia Sensing XCHALLENGE, ma nessuno ha messo sul piatto un premio così cospicuo.

Da Lindbergh alla Luna

Con questo progetto Google ambisce a realizzare per le missioni sulla Luna quello che ha fatto Charles Lindbergh per l’aviazione. È proprio dal pioniere dei viaggi in areo che trae ispirazione l’azienda per la realizzazione di questo progetto, rifacendosi a quello che fece Raymond Orteig, un ricco albergatore francese, che nel 1919 creò il premio omonimo (Premio Orteig, nda), mettendo in palio $ 25.000 per effettuare il primo volo non stop tra New York City e Parigi.

Nel 1927, Charles Lindbergh vinse il premio con il celeberrimo Spirit of St. Louis. L’impatto che ebbe il volo di Lindbergh sullo sviluppo dell’aviazione civile fu enorme, facendo aumentare sensibilmente il numero di passeggeri, le domande per ottenere le licenze di pilotaggio e ponendo le basi per un’industria che oggi vale circa 300 miliardi di dollari.

Back To The Moon For Good – The New Space Race

Questo il titolo di un breve documentario sul progetto pubblicato su YouTube lo scorso 26 gennaio, un affascinante dietro le quinte con la voce narrante di Tim Allen, famoso attore comico americano e doppiatore di Buzz Lightyear in “Toy Story”.

Il filmato di 24 minuti racconta gli sforzi realizzati dalle 18 squadre provenienti da tutto il mondo che stanno cercano di fare la storia, inviando un veicolo spaziale robotico finanziato privatamente sulla Luna.

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Riuscirà Google a fare la rivoluzione anche in questo settore? Staremo a vedere.

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