Mondiali 2014: Brasile, Messico, Olanda e Cile già agli ottavi

Brasile 2014 Ottavi

[highlight]I verdeoro battono 4-1 il Camerun e volano agli ottavi, seguiti dal Messico che elimina la Croazia (3-1). Nel gruppo B, l’Olanda batte 2-0 il Cile a conquista il primo posto. Lacrime e rimpianti nell’inutile 3-0 della Spagna all’Australia[/highlight]

È tempo di verdetti per i Mondiali. Nella giornata di ieri si è conclusa la prima giornata dei gruppi A e B, quelli che coinvolgono tra gli altri i padroni di casa del Brasile e la forte Olanda.
In attesa di scoprire quale sarà la sorte dell’Italia, impegnata oggi alle 18.00 (ora italiana) contro l’Uruguay, ecco com’è andata la giornata di ieri in Brasile.

Olanda-Cile 2-0

In ordine cronologico, quando in Italia erano le 18.00, sono scese in campo (in rigorosa contemporaneità) le squadre del gruppo B, quello composto da Olanda, Cile, Spagna e Australia. La partita di maggior interesse, senza dubbio, era quella che vedeva impegnate le due capoliste, gli orange di Robben e Van Persie e i cileni di Sanchez e Vidal. Entrambe a quota 6 punti, le due formazioni si sono giocate il primo posto nel girone che avrebbe permesso (e in effetti lo ha fatto) di evitare il Brasile agli ottavi.

Dopo aver dato il meglio di sé nell’umiliare la Spagna nelle due giornate precedenti, sia Olanda che Cile non hanno disputato una bella gara, con i sudamericani che, paradossalmente, a tratti sembravano più intenzionati a fare gioco rispetto agli olandesi, stranamente dediti alla tanto disprezzata tattica del contropiede. Scena emblematica del match: il secondo gol dell’Olanda. Dopo il vantaggio siglato di testa da Fer al 77′, la squadra di Van Gaal ha chiuso i conti con una ripartenza da manuale: lancio lungo di De Jong ad innescare la velocità di Robben, corsa palla al piede del numero 11 sulla fascia sinistra, sguardo al centro e assist semplice quanto perfetto per il libero Depay. 2-0 al 92′ e Olanda prima nel girone.

Australia-Spagna 0-3

Le lacrime di David Villa parlano molto più di quanto possano fare tutti i cronisti impegnati in questo momento ai Mondiali. L’ultima partita della Spagna Campione del Mondo e d’Europa a Brasile 2014 è vittoriosa quanto amara. Contro l’Australia (che ha chiuso a quota 0 punti la sua avventura brasiliana), le Furie Rosse hanno scatenato la loro rabbia e la loro frustrazione dando vita ad un 3-0 che comunque non riavvicina gli spagnoli di adesso a quelli che fino a qualche anno fa terrorizzavano l’Europa e il mondo. Il tacco di Villa, il raddoppio di Torres e il gol di Mata: ecco le uniche tre note positive per cui la Spagna ricorderà questa spedizione brasiliana. Tre gol arrivati dai piedi di tre panchinari che durante le due partite decisive contro Olanda e Portogallo non hanno praticamente mai visto il campo.

Eppure, nonostante ciò, a nessuno viene da recriminare. Nessuno osa avanzare dubbi veramente concreti sulle scelte di Del Bosque perché, infondo, tutti avrebbero scelto Diego Costa, tutti avrebbero continuato a dare fiducia ai campioni di tutto e all’ormai sbiadito tiki taka appena passato di moda. Allora ecco che la Nazionale spagnola si vede costretta ad abdicare come il proprio re, accontentandosi di una passeggiata sulle macerie dell’Australia e di qualche rimpianto che comunque non manca mai. Come si nota dall’esultanza rabbiosa di Torres dopo il gol del 2-0, come non si può evitare di notare in quelle lacrime a cui si lascia andare Villa dopo la sostituzione. Il capocannoniere di tutti i tempi della Spagna lascia, tra un gol di tacco e un’eliminazione al primo turno del Mondiale, il calcio che conta, sia a livello di Nazionali che di club (dal 1 luglio sarà un giocatore del New York City, mentre a dicembre passerà in prestito al Melbourne City, proprio in Australia). Sul suo volto la grandezza della recente Spagna e la fine di un’epoca di bel calcio e grandi vittorie.

Brasile-Camerun 4-1

Nessun problema per i padroni di casa del Brasile nell’ultima giornata del gruppo A. I verdeoro, trascinati ancora da un indescrivibile Neymar, hanno passeggiato sul povero Camerun (a 0 punti come l’Australia) vincendo 4-1 e qualificandosi al primo posto insieme al Messico, con 7 punti ma una differenza reti migliore.
Anche nella capitale, Brasilia, la squadra di Scolari è stata trascinati da un pubblico calorosissimo che, come ormai da tradizione, ha espresso tutta la sua voglia di Mundial a partire dal sempre emozionante momento dell’inno nazionale. Dalla partita inaugurale, infatti, giocatori, panchina e tifosi del Brasile hanno preso l’abitudine di continuare a cantare il proprio inno anche dopo che la musica si è fermata: il risultato è praticamente da brividi.

Il bello, però, è che la festa sugli spalti continua per tutto il corso della partita. Soprattutto quando in campo c’è uno come Neymar, in questo momento il simbolo del calcio brasiliano. Spettacolare, sciolto nei movimenti e decisivo sotto porta. Anche contro il Camerun la stella del Barcellona ha messo la sua firma nella vittoria della Seleçao infiltrandosi più di una volta negli impressionanti buchi della difesa africana. Sono suoi i due gol decisivi della partita: l’1-0 al 17′ e il 2-1 al 34′ che ha permesso al Brasile di non soffrire molto il pareggio improvviso siglato da Matip (complice ancora una volta una disattenzione difensiva firmata principalmente David Luiz). Nel secondo tempo la festa è proseguita col primo gol di Fred in questo Mondiale e con il 4-1 finale segnato dal neo-entrato Fernandinho.
Eppure, la sensazione è che questo Brasile non si allontani poi tanto da quello che ha fallito in Germania prima e in Sudafrica poi. Almeno a livello di gioco, infatti, Scolari non ha portato grandi novità e, nonostante la maggior freschezza dei giocatori su cui può contare rispetto ai suoi predecessori, il Brasile di oggi non convince ancora del tutto. E’ vero, la vittoria di ieri è stata spettacolare, ma il merito è più dei singoli che del collettivo. Un Neymar da playstation e un Thiago Silva da sogno sono i due assi portanti di una Nazionale fortissima, ma di sicuro la squadra brasiliana si affida più ai lampi dei suoi campioni che ad un sistema di gioco creato dal suo allenatore. Chissà se a fare la differenza rispetto alle ultime due spedizioni iridate basteranno la musica ininterrotta, il colore, le danze sugli spalti e Neymar
Dal canto suo, il Camerun torna a casa dopo aver disputato forse il suo più brutto Mondiale di sempre. I camerunensi non dimenticheranno in fretta quest’esperienza in terra brasiliana, non solo per le tre sconfitte con cui hanno chiuso il girone, ma anche per le esperienze personali e per le voci che hanno tormentato lo spogliatoio per tutta la durata del loro breve torneo. L’esclusione di Eto’ò nelle ultime due partite dice già tanto, ma anche le supposte divisioni interne che vedono addirittura più di una fazione nella squadra africana, con i “sostenitori” dell’ex bomber interista, quelli del vice-capitano N’Koulou e quelli di Yaya Touré. Quest’ultimo, purtroppo, al centro di una triste vicenda: la morte del fratello che ha costretto sia lui che Kolo Touré a lasciare momentaneamente il ritiro della Nazionale per recarsi a Londra. Una vicenda dal seguito ancora più drammatico col centrocampista del Manchester City che proprio questa mattina ha dichiarato: “Il City mi ha impedito di stare vicino a mio fratello”.

Croazia-Messico 1-3

Comunque sia, l’unica partita che il Brasile non è riuscito a vincere è stata quella giocata contro una squadra davvero temibile. Si tratta del Messico di Herrera, capace di bloccare i padroni di casa sullo 0-0 nella scorsa giornata e di buttare fuori dal Mondiale una possibile outsider, la Croazia. Nella sfida decisiva dell’Arena Pernambuco di Recife i messicani non hanno permesso a Mandzukic e compagni di dare seguito alla bella prova dell’esordio contro il Brasile e alla brillante vittoria contro il Camerun. La squadra centro-americana ha dominato per tutti i 90 minuti portandosi in vantaggio di tre reti, messe a segno nell’ordine da Marquez, Guardado e Hernandez. Inutile, quindi, il gol della bandiera di Perisic nel finale.

Ottavi di finale

Comincia così a delinearsi il quadro degli ottavi di finale. Le prime sfide si disputeranno tra sabato 28 giugno e domenica 29. Sabato sarà il turno di Brasile-Cile, alle ore 18.00 italiane; domenica, sempre alle 18.00, sarà la volta di Olanda-Messico.

Brasile 2014 entra nel vivo.

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