Le canzoni di Natale. Un elemento immancabile

[highlight]C’è chi le ama, e chi le odia. E poi c’è chi finge di odiarle. In ogni caso, non mancano mai[/highlight]


Natale. Il giorno in cui siamo tutti più buoni, più socievoli, più ben disposti verso il prossimo. Un momento di condivisione, che passa anche attraverso la musica. Le Canzoni di Natale che, da sempre, ci accompagnano durante questi giorni.

Dalle laudi al bambino Gesù cantate durante le processioni nell’Italia centrale intorno al XIII secolo, alle ninne nanne seicentesche, fino a giungere alle canzoni moderne, non necessariamente d’ispirazione religiosa, i Canti di Natale sono una presenza fissa, immancabile.

Che si inneggi al Salvatore o si racconti di un amore nato durante le vacanze in montagna, sono destinate a diventare dei grandissimi successi, popolari ma anche commerciali. Dischi, compilation, concerti, special in Tv, chi più ne ha più ne metta: è Natale e si canta, tutto il resto non conta.

Simbolo del Natale per eccellenza è, senza dubbio, Jingle Bells; pubblicata nel 1857 da James Pierpon, si narra che in origine la canzone fosse stata scritta per essere cantata durante il giorno del ringraziamento, e non a Natale. Ciò nonostante, da allora il suo motivetto allegro ha conquistato generazioni di giovani e meno giovani in tutto il mondo, e risuona nelle strade, nei negozi, nelle case addobbate.
Declinata in numerose versioni, e interpretata da alcuni degli artisti più famosi della storia dell musica, come Louis Armstrong, i Beatles, Frank Sinatra e Luciano Pavarotti, Jingle Bells non è che la punta dell’iceberg.

Da Elvis Presley a Bing Crosby, da John Lennon a Mariah Carey, dai Wham! di George Michael ai Coldplay, ogni Popstar che si rispetti ha nel proprio repertorio almeno una canzone natalizia, originale o cover.

È la legge della discografia. Se sei un artista famoso in tutto il mondo, almeno una volta nella vita una canzone di Natale la dovrai cantare. Per carità, non è proprio una punizione; d’altronde, c’è chi nella storia della musica si è arricchito proprio grazie ad una canzone di natale. Come in “About a Boy” di Nick Hornby, nel quale il protagonista, Will – interpretato nel film tratto dal libro da uno straordinario Hugh Grant – vive di rendita grazie ai diritti d’autore di una famosa canzoncina natalizia “Super slitta di Babbo Natale”, scritta da suo padre molti anni prima, e da lui palesemente odiata.

Come spesso accade, con il passare degli anni anche la fruizione delle canzoni di Natale è cambiata molto. Prima dell’avvento di internet, con Youtube e lo streaming musicale, i giorni precedenti alla festa erano dedicati alla realizzazione della propria compilation, da regalare alla persona amata o da ascoltare a loop in casa, mentre si addobba l’albero o mentre si prepara il cenone. Oggi si fa partire una playlist pre-impostata su Spotify e il gioco è fatto. Magari è meno poetico, ma ugualmente efficace.

In un modo o nell’altro, comunque, queste canzoni rappresentano la colonna sonora del Natale in tutto il mondo.

C’è chi le ama e, segretamente, le ascolta anche in piena estate, e chi le odia. Ma c’è anche chi finge di odiarle, e poi si ritrova a canticchiarle sotto la doccia.

Che tu appartenga al primo, al secondo o al terzo gruppo, poco importa. Come direbbe Bon Jovi, nessun uomo è un’isola.

Quindi, Buon Natale anche a te.


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