Campionato, la domenica delle altre

[highlight]Dopo i piatti forti al sabato, campionato in tono minore. Ma non mancano sorprese, gol e polemiche[/highlight]


Confessiamolo subito: la domenica della terza giornata del campionato è stata abbastanza noiosa. Non ce ne vogliano i tifosi delle squadre in campo, ma gli incontri più interessanti si sono giocati il giorno prima (e c’è ancora un Parma-Roma ad attenderci, stasera).

L’unica big coinvolta era la Fiorentina, che però si è bloccata di fronte al Cagliari, alla malasorte (infortuni per Cuadrado e Gomez) e a qualche errore di valutazione degli arbitri. Risale la Lazio, che supera per 3-0 un Chievo incapace di concretizzare le palle gol avute, specie nel primo tempo; vittorie casalinghe importanti per Livorno e Verona, che sembrano essere partite col piede giusto. Di tutt’altro segno, ovviamente, l’avvio di Sassuolo e soprattutto Catania, ancora mestamente a 0 punti (e appena una rete segnata). Non ingrana ancora neppure l’Udinese, costretta al pari casalingo da un buon Bologna.

FIORENTINA-CAGLIARI 1-1 (71’ Borja Valero; 89’ Pinilla)

Ai padroni di casa il primato in classifica (seppur in coabitazione col Napoli) sfugge negli ultimi, frenetici minuti. Prima è Pinilla a gelare il pubblico viola, che poi si scatena contro De Marco e la sua decisione di non concedere un rigore (apparso abbastanza netto) per atterramento di Rossi da parte di Murru. La partita non è stata spettacolare: la Fiorentina ci ha provato, ma il Cagliari ha giocato con ordine e tranquillità. L’ingresso di Pizarro, tenuto a riposo inizialmente da Montella, sembrava poter smuovere la situazione: con il cileno a reggere il centrocampo, infatti, Borja Valero ha avuto la libertà di seguire l’azione di Ambrosini sulla sinistra e sfruttare al meglio la sponda di Rossi per siglare l’1-0. Il Cagliari non si è scomposto e ha continuato col suo ritmo, fino al pareggio di Pinilla. Dopo, solo recupero, l’azione incriminata descritta prima e l’espulsione di Pizarro per proteste. Le note più dolenti in casa Fiorentina riguardano però l’infermeria: Cuadrado e Gomez sono infatti usciti anzitempo, e soprattutto il centravanti rischia un lungo stop. Brutte notizie per Montella, che perde quello che è stato l’investimento più oneroso dei Della Valle e che doveva essere il fulcro del suo gioco. L’immagine della sua smorfia di dolore dopo il crac del ginocchio è il simbolo della domenica in casa viola.

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LAZIO-CHIEVO VERONA 3-0 (8′ Candreva, 39′ Cavanda, 42′ Lulic)

Nove calci d’angolo battuti in 36 minuti, occasioni da rete sventate per difetto di mira o buoni interventi del portiere, predominio nel possesso palla. Risultato dopo il primo tempo, 3-0. Ma per la squadra “sbagliata”, perché questi dati sono relativi al Chievo Verona. La Lazio, invece, ha condotto una gara più che cinica, sfruttando al massimo gli errori degli avversari e aggrappandosi a Candreva, sempre più leader in campo (anche per l’assenza di Mauri). Tre azioni, tre gol, per i biancocelesti, che festeggiano anche la prima marcatura in A del reintegrato Cavanda e il ritorno al gol di Lulic, mentre a Sannino resta solo la reazione positiva e il bel gioco espresso per una mezz’ora, stroncato però dalle incertezze nella propria metà campo e dalla incapacità di realizzare in avanti. La squadra di Petkovic si rialza dopo il tonfo con la Juve e si rimette in carreggiata. I gialloblu di Verona, invece, devono rimboccarsi le maniche e registrare meglio la fase difensiva: ben 7 gol in due partite sono un campanello di allarme per chi faceva della difesa il proprio punto di forza.

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LIVORNO-CATANIA 2-0 (66’, 72’ Paulinho)

L’unica doppietta della giornata la sigla il centravanti del Livorno, Paulinho, già trascinatore dei labronici lo scorso anno in B. A fare le spese della verve offensiva della squadra di Nicola è il Catania, che resta fermo a 0 punti. Crisi aperta in casa etnea e sulla graticola ci finiscono tutti: allenatore come sempre in questi casi (dagli altari dello scorso anno alla polvere di questo inizio, la parabola di Maran), ma anche i giocatori, a cominciare dal portiere Andujar, tutt’altro che irreprensibile anche ieri. Si salva solo Bergessio, autore di una splendida rovesciata che – purtroppo per i siciliani – si è infranta contro la trasversa. Il Livorno si gode così il secondo successo consecutivo dopo la sconfitta con la Roma del primo turno, sfatando i primi pareri scettici sulle possibilità di salvezza. Emeghara-Paulinho sembra una coppia gol già affiatata e in grado di dar fastidio per tutto il campionato. Il Catania deve invece ritrovarsi, a cominciare dalla prossima partita che vedrà il Parma di scena al Massimino.

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UDINESE-BOLOGNA 1-1 (85′ Di Natale, 71′ Diamanti).

Sembrava uno scialbo 0-0, diventa nel finale un pareggio con reti. Questa è l’estrema sintesi di Udinese-Bologna, una partita non certo ricca di emozioni. Segnano i due “totem”, Diamanti e Di Natale, con colpi tipici dei rispettivi repertori: per Alino, punizione pennellata a superare Kelava. L’attaccante friulano, invece, conclude nel modo migliore, con un destro al volo, una bell’azione di Muriel, altro talento in crescita.

Risultato giusto, con l’Udinese meglio nel primo tempo ma sofferente nella ripresa, e il Bologna disegnato da Pioli che ha ben retto il campo. Il punto sta forse stretto proprio ai bolognesi, che si son fatti raggiungere nel finale, vedendo sfumare una vittoria che sarebbe stata una bella boccata d’ossigeno. Ora i rossoblù sono invece a quota 2 in classifica, anche a causa di un calendario finora non proprio agevole, mentre i bianconeri di Guidolin arrivano a 4 punti e si piazzano a metà del guado.

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VERONA-SASSUOLO 2-0 (2′ Martinho, 93’ Romulo)

Il Verona si coccola i suoi brasiliani e supera il Sassuolo in una sfida di quelle che “valgono doppio” in classifica. Martinho e Romulo sono i marcatori sul tabellino, ma a destare impressione è soprattutto Jorginho, già protagonista dello scorso campionato in B, autore di una bella prova e della travolgente azione che ha consentito all’ex viola di siglare il raddoppio in pieno recupero. La squadra di Mandorlini si conferma quadrata e spietata in attacco, grazie anche al gioco veloce sulle fasce, che ha messo in grande difficoltà gli avversari. Il Sassuolo recrimina per un fallo di mani in area allo scadere del primo tempo, non visto dall’arbitro, ma quel che conta, purtroppo, è che non riesce ancora a conquistare il primo, storico punto in A, e dopo tre sole partite la missione degli emiliani sembra sempre più impossibile. Non basta a Di Francesco e ai suoi un buon secondo tempo: c’è da migliorare in termini di freddezza e cattiveria sotto porta, e presto. La serie A non consente attese “speciali”.

Tra le buone notizie, il ritorno in campo di Acerbi a pochi mesi dalla malattia che l’ha colpito. Poteva festeggiare con un gol, ma ha dimostrato di essere al 100% un difensore…

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SAMPDORIA-GENOA 0-3 (9′ Antonini, 50′ Calaiò, 66′ Lodi)

L’unica vittoria esterna, in attesa del posticipo, arriva solo “sulla carta”, perché è il Genoa a sbancare Marassi nel derby in casa Doria. Netto 3-0, che dà ossigeno al Grifone e al suo tecnico Liverani, mentre fa sprofondare la squadra di Rossi, mai entrata in partita. Segnano tre nuovi acquisti del mercato estivo: apre Antonini con un gran tiro al volo su assist di Biondini, raddoppia Calaiò che gira in rete da vero rapace d’area un pallone toccato in modo spettacolare da Gilardino (tra i migliori in campo, pur senza esultare in prima persona) e recapitato perfettamente da Vrsaljko, conclude Lodi con una punizione perfetta. Tanto Genoa, zero Sampdoria. Poche le occasioni in attacco, male in difesa (anche Da Costa non è sembrato sicuro in più di una circostanza), Delio Rossi ha perso anche la sfida con l’allievo Liverani.

In attesa di Parma-Roma, che concluderà la terza giornata di campionato, la classifica comincia già a delinearsi. Le big sembrano di un altro livello rispetto alle altre squadre, ma si preannuncia battaglia per la lotta salvezza. Sempre che Sassuolo e Catania riescano a ingranare prima che sia troppo tardi.

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